Il PNRR affida alle banche diversi compiti, l’analisi di Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’ABI

L'intervento del direttore dell'Abi Sabatini durante l’incontro convocato dalla Presidenza del Consiglio e presieduto dal Ministro per gli affari europei, il sud e le politiche di coesione e il PNRR

“Il PNRR affida alle banche diversi compiti” ha detto il Direttore dell’Abi Sabatini durante l’incontro convocato dalla Presidenza del Consiglio e presieduto dal Ministro per gli affari europei, il sud e le politiche di coesione e il PNRR,  “tra questi, in particolare, la prestazione di garanzie per consentire alle imprese di partecipare alle gare di appalto; l’erogazione di finanziamenti per consentire alle stesse imprese di aprire i cantieri in attesa dei contributi pubblici ovvero per realizzare investimenti complementari alle opere previste dal Piano; canalizzare gli incentivi pubblici verso le imprese beneficiarie. Per massimizzare il contributo delle banche nell’attuazione degli investimenti connessi al PNRR è urgente rafforzare e ampliare gli strumenti di garanzia a favore delle imprese per migliorarne il merito di credito, facendo perno sul Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, utilizzare al meglio gli strumenti per erogare i contributi a fondo perduto sul modello della cd. “Nuova Sabatini” e i finanziamenti agevolati, eventualmente associati a finanziamenti bancari, prendendo in questo caso a modello il Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti (FRI)”.

Nel corso dell’incontro il Direttore Generale Sabatini ha evidenziato come il PNRR rappresenta un’occasione unica per la Nazione per aumentare il suo potenziale di sviluppo e colmare il differenziale tra Centro-Nord e Mezzogiorno e che le banche operanti in Italia e l’Associazione Bancaria prendono con estrema serietà l’impegno che questa opportunità comporta e lavorano per contribuire al meglio alla realizzazione del Piano.

“Affinché tali misure possano sviluppare al meglio il loro potenziale” ha proseguito Sabatini “è necessario che i diversi strumenti finanziari funzionino in maniera omogenea per tipologia di obiettivo, evitando la proliferazione di misure agevolative con la conseguente polverizzazione delle risorse disponibili e la maggiore difficoltà a canalizzare gli incentivi verso i beneficiari finali, in tempi compatibili con l’urgenza di favorire la ripresa economica.”

 

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