Il Panperduto è uno dei gioielli più affascinanti del sistema di canali e opere idrauliche della pianura lombarda, incrocio di natura, architettura e ingegneria. La diga fa parte del Patrimonio Mondiale delle Strutture di Irrigazione, ora è candidata anche al riconoscimento dell’Unesco.
La diga del Panperduto è il terzo sbarramento artificiale sul Ticino a valle del lago Maggiore. Si trova all’interno del parco della Valle del Ticino. La diga dà origine a canali di irrigazione. Il più importante è il Villoresi, che attraversa da ovest a est la pianura padana, all’interno del ricchissimo sistema di opere idrauliche realizzate nei secoli attorno a Milano.
La diga e le opere ad essa collegate vennero inaugurate nel 1884 dal progetto di Eugenio Villoresi, che mai la vide realizzata. Rappresentano tutt’ora l’elemento cardine del sistema idraulico del Ticino orientale. Una rete di canali che porta acqua a 100mila ettari di terreno. Il bacino della diga è lungo 700 metri e ha una larghezza che varia dai 90 ai 50 metri.
Le arcate della diga ha trenta paratie di legno, è dotata di strutture che chiamano i gommoni, che si possono gonfiare a seconda dell’acqua del Ticino da trattenere. Una centrale idroelettrica da un megawatt e poi il museo delle acque italo-svizzere completano l’opera.
Come arrivare: Si lascia l’auto nel piccolo parcheggio di fronte a un bar sulla 336 dopo una lunga discesa da Somma Lombardo in direzione del Piemonte, da lì si raggiunge velocemente la diga del Panperduto. A due passi, lungo l’alzaia del naviglio si trova l’ostello dove si può dormire, ma anche fermare per un caffè, un veloce pasto o anche solo per leggere qualche pubblicazione. Un assortimento di prodotti locali o del commercio equo e solidale.