Sono sette i robot che aiutano il personale sanitario nell’assistenza a dodici pazienti affetti da Covid-19, un robot ogni due pazienti.
Entrano nelle camere e permettono il monitoraggio a distanza: grazie alla telecamera di cui sono dotati, infatti, il personale vede il paziente e il monitor che ha accanto senza accadere fisicamente alla stanza, riducendo così il consumo di dispositivi di protezione e risparmiando tempo, compreso quello per la vestizione e la svestizione.
Ma questi robottini dal viso simpatico e delle dimensioni di un bambino sono dotati anche di un’umanità riflessa: per loro tramite, infatti, medici e infermieri possono anche parlare al paziente e, se non è in C-PAP, lui può rispondere.
“Ovviamente questi robot non eliminano il contatto umano con il paziente, ma riducono gli accessi. – spiega il Prof. Dentali, a capo di una squadra chiamata ad assistere oltre 83 degenti, con una ventina di medici in parte neossunti, in parte ‘prestati’ grazie alla collaborazione degli altri reparti – Anzi, facendoci risparmiare il tempo della vestizione e svestizione, che ha un impatto notevole sulla nostra attività, a migliorare sarà anche la qualità del tempo che dedicheremo ai nostri pazienti“.
L’ultimo arrivato si chiama Ivo ed un robottino abituato ad aiutare i bambini che, per ragioni di salute, non possono frequentare la scuola. Considerata l’emergenza in corso, Ivo si è messo a disposizione anche dei pazienti colpiti dal nuovo Coronavirus.
Da qualche giorno è entrato in servizio nel reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Circolo, diretto dal Prof. Paolo Grossi, frutto di una donazione da parte di un’Azienda locale.
Ivo ha una struttura semplicissima: un tablet sostenuto da un’asta montata su ruote periscopiche. Viene comandato a distanza dal personale sanitario tramite un PC o uno smartphone. Entra nelle stanze e, con un sistema di videochiamata, mette in comunicazione il personale con i pazienti, consente di vedere il degente e di controllarne i parametri visualizzando il monitor accanto al letto, tutto evitando l’accesso diretto nelle stanze. Si risparmia così il tempo della vestizione e si riduce il consumo di dispositivi di protezione.
“Un vantaggio importante in questo momento di emergeza – commenta il Prof. Grossi – Grazie a questo robot la comunicazione con i nostri pazienti in isolamento è più facile e sicura, così come è più facile tenere monitorati i pazienti stessi”.
Ivo nasce da un progetto americano come strumento per la videoconferenza aziendale. L’intervento della ditta varesina ne ha permesso l’implementazione, trasformandolo, in questo caso, in un prezioso aiuto-infermiere