Wall of Dolls, un muro tappezzato di bambole per sensibilizzare le persone sulle violenze sulle donne. Un simbolo per dire basta, che tutti possono vedere a cui tutti possono contribuire. Un’installazione di grande effetto e significato che colpisce con durezza chi guarda, richiamandone l’attenzione sul terribile fenomeno della violenza sulle donne.
L’idea, nata parecchi anni fa con la posa sporadica di qualche bambola, è andata via via consolidandosi fino ad essere patrocinata in anni più recenti anche dai Comuni, come accade domenica 24 a Samarate. L’iniziativa nasce da un’idea delle consigliere di amministrazione della Fondazione Stefania Gagni e Pinuccia Rogora, in continuità con l’installazione della panchina rossa nel parco di Villa Montevecchio, all’epoca della presidenza di Tiziano Zocchi. Verrà predisposto quest’anno e rimarrà esposto sul muro esterno del parco per 90 giorni, con l’intenzione di riproporlo ogni anno in concomitanza con le celebrazioni del 25 novembre per la sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne.
L’appuntamento è domenica 24 novembre, a partire dalle 15, all’esterno di Villa Montevecchio, sul muro di cinta che si affaccia su via Cinque Giornate.
Il primo muro di bambole, Wall of Dolls, è stato fatto a Milano con un’installazione artistica creata da Jo Squillo, nel tempo è divenuta simbolo contro i femminicidi e la violenza di genere.