Negli ultimi dieci anni il patrimonio delle BCC è cresciuto dai 18,4 miliardi del 2009 ai 19 miliardi e 425 milioni di fine 2017 (+5,43%). Inoltre, il patrimonio delle Banche di secondo livello, future capogruppo dei nuovi Gruppi Bancari Cooperativi, nello stesso periodo è passato da 1 miliardo e 238 milioni a 2 miliardi e 871 milioni. Il numero dei soci è cresciuto di circa il 37% (oggi a 1 milione e 263 mila). Sono cresciute anche tutte le quote di mercato nel credito: del 3,7% per le imprese fino a 20 dipendenti; dell’1,8% per le imprese artigiane; del 2,5% per le famiglie produttrici; di oltre il 3% per le imprese del “terzo settore”. Nel solo ultimo quinquennio, invece, le BCC hanno immesso nei circuiti economici finanziamenti netti (erogazioni al netto di rimborsi ed estinzioni) per 8,5 miliardi di euro.
Gli ultimi dieci anni, successivi allo scoppio della grande crisi economico-finanziaria, hanno evidenziato come un modello di banca alternativo, mutualistico e di comunità, sia stato capace di resistere e di reagire senza danni per i soci, per i clienti e per le casse pubbliche1, anzi accrescendo la propria capacità di finanziamento dell’economia reale.