Il Comitato Esecutivo di Federcasse (l’Associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali), riunito a Roma, ha esaminato lo stato dell’iter in corso a livello comunitario per la riforma di importanti Direttive e Regolamenti bancari (CRR- CRD4; BRRD – SRM), nonché un approfondito Report del proprio Ufficio Studi sulla qualità del credito nelle BCC e Casse Rurali.
Su quest’ultimo punto in particolare, il Report evidenzia come i bilanci semestrali delle banche italiane abbiano potuto beneficiare della ripresa economica che ha riportato i tassi di insolvenza di famiglie ed imprese a livelli prossimi a quelli antecedenti alla crisi. In questo contesto le BCC e Casse Rurali hanno registrato una significativa contrazione del credito deteriorato, sceso del 6% nell’arco di dodici mesi.
Il tasso di copertura del credito deteriorato, per le BCC e Casse Rurali si è ulteriormente incrementato passando, nello stesso periodo, dal 42,3% al 46,3%. Un fenomeno che riguarda sia le sofferenze (dal 56,1% al 59,4%) che le inadempienze probabili (dal 27,6% al 30,2%).
Tassi di copertura che appaiono, in media, coerenti con i tassi di recupero stimati dalla Banca d’Italia (*). Le BCC dimostrano peraltro, storicamente, una migliore capacità di recupero del credito anomalo, confermata anche in questa ulteriore fase di ripresa economica.
Il Report evidenzia ancora come l’incidenza delle garanzie reali sul credito deteriorato, per le BCC e Casse Rurali, si mantenga elevata attestandosi al 63,7% sul deteriorato lordo (la media del sistema bancario è del 51,5%) e al 74,3% rispetto al credito deteriorato netto.
Federcasse sottolinea anche come le BCC e Casse Rurali, impegnate in una complessa riforma di sistema, abbiano continuato a svolgere la propria funzione anticiclica: a partire dal 2016, per ogni 100 euro di risparmio raccolto nel territorio, le BCC ne impiegano in media 85 di cui, almeno 81, reinvestiti nel territorio stesso. Allo stesso tempo, le BCC e Casse Rurali hanno continuato a prestare particolare attenzione alla qualità del credito perché il risparmio che nasce dalle comunità locali possa continuare ad essere reinvestito ad esclusivo vantaggio delle stesse comunità. Una funzione svolta – come di recente sottolineato dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco – “preservando i valori della cooperazione e della mutualità”.