Ogni anno su Google vengono effettuate un trilione (cioè tremila miliardi) di ricerche e in solo un minuto vengono caricate su Youtube (che è di proprietà di Google) 400 ore di video. Agli utenti bastano pochi click, ma queste operazioni richiedono una grande potenza di calcolo, che viene fornita da computer, server e data center, i quali consumano energia.
Google è consapevole del problema e, alla fine del 2016, ha fatto un annuncio: nel 2017 Google diventerà 100% green e tutte le operazioni saranno alimentate solo con energia proveniente da fonri rinnovabli. La svolta verde riguarderà data center e uffici in tutto il mondo.
Già oggi Google è il maggiore acquirente di energie rinnovabili del mondo, con 2,6 gigawatt tra energia eolica e solare. L’azienda di Mountain View fa questa scelta anche per motivi economici: “Negli ultimi sei anni -dichiara Urs Hölzle, senior vice president technical infrastracture- il costo dell’energia eolica e solare è calato rispettivamente del 60% e dell’80%, dimostrando che le rinnovabili stanno diventando l’opzione più conveniente. I costi per l’elettricità rappresentano una delle nostre voci di spesa più consistenti”. Scegliere delle fonti di energia per cui si prevede un prezzo stabile a lungo termine è importante per proteggersi dalle fluttuazioni dei costi dell’energia prodotta in modi diversi.
La strategia di Google ha anche una ricaduta importante per l’economia, in termini di investimenti e creazione di posti di lavoro.
Google ha anche un sito dedicato all’ambiente, con storie, iniziative e best practices che riguardano come l’azienda sta lavorando per “fare di più usando meno risorse”.
“La scienza ci dice che invertire la rotta sui cambiamenti climatici è una priorità globale -conclude Hölzle-. Noi crediamo che il settore privato, insieme ai leader politici, debba fare dei passi decisi in questo senso, e che questo si possa fare in un modo che porta a crescita e nuove opportunità. Abbiamo la responsabilità di farlo, verso i nostri utenti e verso l’ambiente. Abbiamo moltissimi progressi da dare ancora, ma ciò che abbiamo annunciato oggi rappresenta davvero una boccata di aria fresca. E ora, al lavoro”.