Monitorare i pinguini dell’Antartico attraverso 75 telecamere posizionate dagli scienziati inglesi dell’Università di Oxford. È questo l’obiettivo del progetto Penguin Watch, ed è solo uno degli ultimi lanciati da Zooniverse, il portale web di citizen science più grande del mondo, che conta già più di un milione di volontari.
Zooniverse ospita al suo interno diversi siti che permettono agli utenti di partecipare a ricerche scientifiche. Crowdsourcing per la scienza, people-powered research: sono alcune delle definizioni per questa iniziativa, resa possibile da volontari di tutto il mondo che aiutano gli scienziati in ricerche che hanno bisogno di “molte braccia” (e molte teste) per raccogliere dati ed effettuare monitoraggi: trascrivendo, ascoltando, prendendo nota, guardando ore e ore di video e migliaia di foto. Un lavoro di gruppo che si traduce in nuove scoperte e nella costruzione di nuovi database pieni di informazioni utili alla ricerca.
Gli scienziati amatoriali di Zooniverse non devono avere alcuna formazione specifica per partecipare ai progetti. Basta un computer e ci si può mettere a studiare galassie lontane, testi greci, video di animali ripresi nel proprio habitat. E rispondendo alle semplici domande studiate dagli scienziati, si può contribuire a capire meglio la nostra Terra e l’Universo.
Fra i progetti attivi possiamo citare Planet Hunters, per l’identificazione di pianeti extrasolari attraverso l’analisi delle curve di luce delle stelle, registrate dal telescopio spaziale Kepler. Galaxy Zoo Hubble per la classificazione di centinaia di migliaia di galassie, provenienti dall’archivio NASA del telescopio spaziale Hubble. Old Weather per analizzare i dati climatici raccolti durante la Prima Guerra Mondiale, utili per capire i cambiamenti climatici di oggi. Ancient Lives per la traduzione dei Papiri di Ossirinco. E ancora Bat Detective per identificare i pipistrelli, Whale FM per ascoltare le balene e Snapshot Serengeti per classificare gli animali catturati dalle “trappole fotografiche” poste nel parco naturale del Serengeti in Tanzania.
Attualmente i progetti attivi sono 41 e spaziano dall’astronomia, alla biologia, all’antropologia, alla linguistica.
E l’Italia? Da noi è attivo il progetto CSMON-LIFE (Citizen Science MONitoring), il primo progetto italiano di citizen science sulla biodiversità, finanziato in Italia dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE+. L’iniziativa prevede la partecipazione del grande pubblico e si propone di coinvolgere i cittadini nello studio, nella gestione e nella conservazione della biodiversità, creando un’attiva collaborazione tra i cittadini, la comunità scientifica e le istituzioni.