Sarà la deputata della provincia di Varese Maria Chiara Gadda, nata a Fagnano Olona, in quota PD, a presentare oggi alla Camera la proposta di legge contro lo spreco alimentare.
Una norma fortemente sostenuta dalle associazioni, per la quale si annuncia un appoggio bipartisan e che porterebbe l’Italia non sono a semplificare le procedure per il recupero su tutta la filiera, ma anche a creare più consapevolezza fra i cittadini, veri soggetti del cambiamento; cittadini che però, ad esempio, ancora -a differenza di altri Paesi come la Francia- non sono abituati a chiedere nei ristoranti la “doggy bag” per gli avanzi.
La nuova norma, si legge nella presentazione, ha lo scopo di rendere più semplice il recupero e la raccolta di alimenti perfettamente buoni e sani, ma destinati per vari motivi alla spazzatura. L’obiettivo primario è
Incentivare il circuito del riuso, della cessione gratuita in primo luogo del cibo, e promuovere un modello di consumo e di produzione sostenibile, agendo sul lato della domanda così come dell’offerta. Dal lato dell’offerta: creando il know how necessario per permettere ai soggetti coinvolti il recupero e la distribuzione gratuita dei beni ai sensi della normativa vigente. Dal lato della domanda: ampliando le categorie merceologiche e la platea dei soggetti che possono distribuire senza fini di lucro, creando meccanismi premiali per le imprese ed i comuni che incentivano forme di economia circolare.
La legge proposta si prefigge anche di fare più chiarezza sulla differenza fra data di scadenza e termine minimo di conservazione, di istituire linee guida igienico-sanitarie omogenee in tutta Italia, di ampliare l’offerta di beni disponibili (aumentando sia le categorie merceologiche, sia i soggetti che possono effettuare la distribuzione di cibo gratuita), di semplificare le procedure con le quali la grande distribuzione può cedere gli alimentari invenduti.
Secondo Maria Chiara Gadda, Expo 2015, con le sue tante iniziative in chiave antispreco, e la Carta di Milano hanno giocato un ruolo importante nel dimostrare che l’Italia è pronta a dotarsi di una legge avanzata contro lo spreco alimentare:
È importante che la politica si ponga all’ascolto, e soprattutto che il Parlamento assuma degli impegni concreti su tematiche così essenziali per lo sviluppo e la coesione sociale del nostro Paese. Lo sperpero, che diventa rifiuto e che ha un costo per l’intera collettività, comporta a sua volta un dispendio di risorse naturali e idriche utilizzate per produrre gli alimenti, consumo di concimi e fertilizzanti, e soprattutto emissioni di anidride carbonica ad ogni livello della filiera, dalla produzione, fino alla distribuzione e al consumo. I dati preoccupanti che riguardano l’aumento della povertà e la cattiva alimentazione, invitano a riconsiderare i modelli di consumo e facilitare la transizione verso una “economia circolare”: un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema.
La legge approda oggi, lunedì 14 marzo, alla Camera; sarà votata nei giorni seguenti e passerà, poi, all’esame del Senato.