Si conferma la vocazione alla legalità del comune di Rescaldina. Sabato 19 marzo sarà una giornata ricca di iniziative dedicate a questo tema, che culmineranno con l’intitolazione della biblioteca comunale a Lea Garofalo, vittima di mafia, mamma e donna coraggio, uccisa dalla ‘ndrangheta a Milano nel 2009.
La giornata dedicata alla lotta alle mafie comincia alle 11, all’osteria La Tela, l’ex ristorante sottratto alla criminalità organizzata e trasformata in “osteria sociale del buon essere” che ospita anche eventi culturali, ci sarà un incontro con lo scrittore, autore teatrale e giornalista Giulio Cavalli.
Cavalli dal 2007 vive sotto scorta a causa del suo impegno contro le mafie, ed è stato tra le altre cose uno dei primi giornalisti a occuparsi della vicenda del Re Nove di Rescaldina, diventato oggi l’osteria La Tela. Organizzato dalla Tela in collaborazione con Anpi Rescaldina e la biblioteca comunale, l’incontro affronterà il tema della legalità partendo dalle pagine dell’ultimo libro di Cavalli, “Mio padre in una scatola di scarpe”, un romanzo ispirato alla vera storia della famiglia Landa, colpita dall’uccisione di Michele, metronotte 61enne a pochi giorni dalla pensione, impegnato a piantonare un ripetitore per la telefonia mobile a Pescopagano. Un omicidio cui i media diedero poco risalto e che Cavalli fa riemergere nelle pagine di un libro che indaga una vicenda umana prima che di criminalità organizzata.
Nel pomeriggio, dalle 15, alla biblioteca comunale di via Mazzini si ricorderà la figura di Lea Garofalo. Si comincia con la proiezione del film “Lea” e si prosegue alle 17 lo spettacolo per bambini “Al di sopra dei muri“, a cura di Viandanti Teatranti. Alle 18 ci sarà cerimonia d’intitolazione della struttura che da domani in poi si chiamerà biblioteca “Lea Garofalo”. All’iniziativa parteciperanno anche Lucia Castellano, ex consigliere regionale fresca di nomina a dirigente generale dell’amministrazione penitenziaria, e il gruppo di donne e ragazze che durante il processo ai mandanti dell’omicidio Garofalo hanno presidiato silenziosamente le udienze per sostenere la figlia Denise.