“Il Patto TerritorialedellʼAltomilanese? Eʼcome una macchina digrossa cilindrata; è unpeccato che resti in garage”.Così Lorenzo Vitali,assessore alle Attivitàproduttive del Comune diLegnano, condensa inuna battuta i quattro annidi vita dello strumento diprogrammazione locale(23 amministrazionicomunali, associazioni dicategoria con la segreteria tecnicadi Euroimpresa) cui ha recentementeaderito la Banca diCredito Cooperativo di BustoGarolfo e Buguggiate. Una lettura,quella data da Vitali del quadrienniodel Patto, che se da unaparte riconosce le sue grandipotenzialità, dallʼaltra indicasenza mezzi termini la necessitàche i soggetti aderenti pigino sulpedale dellʼacceleratore, sfruttinole possibilità che lo strumento dipianificazione offre al territorio.“Fra i risultati più recenti prodottidal Patto – prosegue Vitali – cisono lʼesternalizzazione diRimoldi Microfusioni, operazioneperseguita con grande impegnodagli artigiani (che vede impegnatain prima fila, in collaborazionecon Confartigianato, lanostra Bcc), e gli interventi sullaviabilità della Statale delSempione e sulla Provinciale 12Legnano-Inveruno, dove sono giàvisibili agli incroci critici le rotonde,la soluzione individuata perfluidificare il traffico su due fra lepiù importanti direttricidellʼAltomilanese”.Se lʼidea di queste rotonde vienedal tavolo che riunisce gli attoridel Patto, i fondi sono da ricondurreal PISL (piano integrato disviluppo locale), procedura regolatadalla Legge 2 della RegioneLombardia, il soggetto di riferimentoper le forze sociali ed economichedellʼAltomilanese.E fu proprio lʼindividuazione delfinanziatore dei Patti territoriali, inun primo momento, a costringereallʼattesa il territorio; inizialmentedoveva essere il ministero delLavoro a “sganciare” per i progettifrutto della concertazione fraamministrazioni locali e associazionidi categoria, poi i Patti furonodivisi: alcuni percepivano fondida Roma, altri, e fra questi il soggettodellʼAltomilanese, dalleRegioni. Se la stella polare delpatto è lo sviluppo del territorio,uno sviluppo – beninteso – toutcourt, che sia quindi miglioramentoomnicomprensivo delle condizionidi vita (lavoro, infrastrutture,ma anche ambiente), la missionenon può che declinarsi secondole direttrici dʼazione più diverse,quelle individuate dalla creativitàprogettuale di chi amministra.“Per esempio, prossimamente ilPatto dellʼAltomilanese potràinvestire la nascitura fondazioneper la formazione professionaleche sostituirà il tradizionale centrodi formazione” – concludeVitali. Ecco un altro modo perstringere le fila del Patto: metterein moto il soggetto che incanalerài giovani e chi abbisogna di crescerein professionalità nelmondo del lavoro.Il che è ossigeno per un territoriocome il nostro ricco dʼimpreseaffamate di specializzazione.Avanti allora, oggi più che maipacta sunt servanda.