Certo non vi sarà sfuggito che gli ultimi mesi della nostra attività, a partire dallʼingresso nel Patto Territoritoriale dellʼAltomilanese -di cui vi ho parlato, proprio da questa rubrica, nello scorso numero della Voce -, fino allʼaccordo con le Confartigianato dellʼAltomilanese e di Varese -di cui a lungo ci occupiamo nelle pagine che seguono-, sono stati caratterizzati da unʼattenzione forte al nostro territorio. Unʼattenzione concentrata su quelle porzioni di comunità umane che abbiamo definito “Territori del Nord Ovest”, ovvero alle realtà che si sviluppano lungo lʼasse del Sempione, dalla prima cintura esterna a Milano fino a Varese. Il percorso che ci ha portato a concretizzare queste iniziative ha preso il via più di un anno fa, e fonda le sue radici nellʼassemblea di Malpensa Fiere del dicembre 2002. Allora avevo sostenuto con forza che il percorso che attendeva la nostra Bcc era quello di trasformarsi in attore sociale. In una forza, cioè, capace di far sentire la propria voce allʼinterno del suo territorio di riferimento e di contribuire in modo concreto al suo sviluppo. Cʼè voluto più di un anno. Sono stati necessari innumerevoli incontri: delicati passaggi con i quali sono riuscito ad accreditare nel mondo sociale, economico e politico lʼimmagine di una banca davvero unita. Di una compagine sociale che ha a cuore i problemi delle sue terre e che è in grado di contribuire a trovare soluzioni ai problemi che ci affliggono. Da qui le prime iniziative, che sono quelle di cui dicevo allʼinizio, e a cui, già nelle prossime settimane, se ne affiancheranno altre, ancora più significative. Insomma, stiamo unendo il nostro flusso di idee, competenze, capacità e disponibilità a quello di tante altre forze vive e vitali del territorio, e abbiamo imboccato la strada maestra per la nascita di un movimento che sappia recuperare forza e visibilità al nostro territorio. Il cammino è ancora lungo, ma sono certo che ci sosterrete per arrivare alla meta.
di Silvano Caglio
