La rotta seguita è stata quella indicata nel piano strategico per questo triennio: un documento che abbiamo avuto modo di discutere nell’assemblea del maggio dello scorso anno e che da più parti era stato definito come un piano ambizioso ed impegnativo. Definizione sicuramente condivisibile. E, infatti, sapevamo che la strada intrapresa per diventare la banca di riferimento dell’Alto Milanese e del Varesotto avrebbe richiesto tempi medi d’attuazione, soprattutto perché non ci si improvvisa attori sociali, non ci si crea la credibilità di partner per lo sviluppo locale senza aver creato una rete di contatti con chi, storicamente è un attore sociale del territorio di riferimento. Senza essere misurati dalle forze economiche, politiche e sociali del territorio, per poter arrivare sedersi, da partner, allo stesso tavolo. Bene. Il primo obiettivo è stato raggiunto, ora naturalmente si tratta di consolidarlo e allargarlo. La nostra Banca, infatti, oggi è parte del Patto Territoriale dell’Altomilanese (cioè lo strumento di programmazione locale, formato da 23 amministratori comunali e dalle associazioni di categoria) e, assieme alla Confartigianato Altomilanese e all’Associazione degli artigiani della provincia di Varese, ha lanciato il progetto “Uniti per rilanciare il valore di un territorio”, che mira a dare visibilità e a risolvere i problemi del Nord Ovest della Lombardia, ovvero della zona che dal nuovo polo fieristico di Rho, prosegue inglobando la Malpensa e inerpicandosi fino a Varese. Senza dilungarsi oltre, va rilevato che è proseguito il consolidamento della nostra immagine sui media cartacei e televisivi, che ha portato la nostra Bcc ad essere presente con costanza e continuità su tutti i mezzi di informazione più importanti del nostro territorio e ad essere più volte citata anche sulle testate nazionali.