Dell’inverno del 2002, ricordo soprattutto il gelo che attraversava la compagine sociale alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della nostra Bcc. Tra le due anime territoriali della banca, serpeggiava la preoccupazione che il nuovo CdA potesse sbilanciare l’equilibrio tra i due territori che la compongono. E, infatti, questo tema fu al centro della campagna elettorale di molti i candidati. A distanza di un anno e mezzo da tale elezione, posso con tranquillità sostenere che il Consiglio di Amministrazione che è stato eletto ha lavorato esclusivamente nel rispetto del piano di fusione che, tutti assieme, abbiamo approvato nel 1999. Ma, più ancora, ha operato riconoscendo e valorizzando le profonde radici che legano la nostra Bcc al suo ormai vasto territorio di riferimento. La storia e le azioni hanno dimostrato come i timori di prevaricazione di una parte su un’altra fossero infondati, e per chiudere definitivamente l’argomento credo che potrebbe esserci utile un regolamento elettorale che vada oltre i patti parasociali. Un regolamento con cui riconoscere il ruolo cardine che, per storia ed importanza, spetta a Busto Garolfo, ma che nel contempo sappia valorizzare la presenza di Buguggiate, soprattutto per l’importanza che il territorio del Varesotto ha per lo sviluppo della nostra Bcc. In questo modo supereremo alla radice sterili contrapposizioni, che esistono solo per chi le vuole perpetrare e che non trovano rispondenza nella realtà, e ci potremo concentrare sulle iniziative che la nostra Bcc può e deve mettere in campo per lo sviluppo sociale ed economico del territorio di cui vogliamo essere il faro di riferimento. A partire dalla nascita delle consulte territoriali: perché noi non apriamo filiali, ma “esportiamo un modo differente di fare banca” che, proprio tramite la consulta, si lega al territorio.
di Silvano Caglio