“Per le BCC l’applicazione della proporzionalità non riguarda la dimensione, ma il loro stesso modello”, Irene Tinagli

Irene Tinagli
Irene Tinagli (foto credits shutterstock)
Difende il modello delle Bcc la Presidente della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo

La Presidente della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, Irene Tinagli è intervenuta per difendere il modello delle Bcc. “Negli ultimi cinque anni a Bruxelles abbiamo affrontato il tema della proporzionalità non tanto sotto il profilo della dimensione ma per proteggere la diversità, le differenze di finalità imprenditoriali e di funzione. La biodiversità bancaria vuol dire che debbono poter coesistere diverse tipologie di banca sane e con diverse vocazioni”. Così Irene Tinagli, Presidente della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, intervenuta in occasione della presentazione del volume “Credito Cooperativo e proporzionalità nel diritto bancario europeo” di Mario Arrigonied Enrico Rino Restelli (Edizioni Vita e Pensiero), presentato a Milano presso la sede dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore.

“Ecco che per le BCC – ha proseguito la Presidente Tinagli – l’applicazione della proporzionalità non riguarda la dimensione, ma il loro stesso modello, che diventa la chiave per un approccio non ideologico al tema. Oltre ad altre misure approvate nell’interesse dell’industria bancaria italiana, siamo riusciti – con un impegno trasversale – a inserire potenziali e significativi alleggerimenti di oneri burocratici impropri per le banche mutualistiche e altre tipologie di banche cooperative e/o locali”.

Le ha fatto eco Marco Zanni, componente della medesima Commissione del ParlamentoEuropeo e relatore ombra, tra gli altri, del “Pacchetto bancario 2021” (Basilea 3+). “E’ stato un percorso difficile fin dall’inizio – ha detto nel corso del suo intervento – perché ci siamo trovati difronte alla necessità di dover spiegare la particolarità del Credito Cooperativo. La negoziazione non èstata facile, abbiamo dovuto, con fatica, convincere i colleghi delle particolarità della mutualità bancaria e dei Gruppi Bancari Cooperativi nati dalla riforma del 2016. Difficile anche il confronto conla Banca Centrale Europea che, sin dall’inizio, ha escluso la proporzionalità nel proprio approccio”.“Con convinzione abbiamo sostenuto le specificità della cooperazione di credito e quanto è stato ottenuto è un punto di partenza e non di arrivo: i temi della proporzionalità e della sussidiarietà spero che nella prossima legislatura continuino a svilupparsi: quello che chiediamo è meno normativa, una più efficace protezione dei modelli bancari che sono casi di successo”.

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