Altroconsumo, associazione per la tutela e difesa dei consumatori più diffusa in Italia, ha pubblicato il report sulle banche sicure. Nella classifica delle migliori compare la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate.
Le banche sono state giudicate sulla base della loro solidità: a ogni istituto bancario, a seconda dell’affidabilità, è stato assegnato un voto che va da una a cinque stelle. Sui 240 istituti esaminati, quasi il 40% si collocano nella fascia più alta, ma anche in questa sezione è stata fatta una selezioni delle migliori, tra cui rientra anche la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, accanto ad altre Bcc, ma anche ad istituti di dimensioni nazionali.
“Abbiamo analizzato le banche italiane che, a fine luglio 2023, avevano almeno 10 sportelli (i bancomat senza filiale non contano). Il risultato della nostra analisi sulla solidità delle banche è, al momento, abbastanza confortante”, scrivono, “rispetto alla precedente analisi sono in leggero aumento le banche che hanno ottenuto l’eccellenza. Va detto che, in questi mesi, complici fusioni e acquisizioni, il numero degli istituti analizzati è leggermente diminuito, passando da 244 a 232 – il numero non tiene conto delle banche per cui non abbiamo potuto esprimere un giudizio. Non mancano quelle che hanno ottenuto giudizi meno lusinghieri, ma va sottolineato come una sola abbia ottenuto 1 stella, il giudizio minimo, tra l’altro con un punteggio che resta superiore a 120, che rappresenta il livello al di sotto del quale l’istituto diventa “osservato speciale”
Le banche che hanno ottenuto cinque, quattro o tre stelle vengono dichiarate “in salute“: in questa situazione Altroconsumo consiglia i correntisti di tenersi sempre ben informati.
Gli istituti valutati con due stelle non sono giudicati in crisi perché i loro indicatori patrimoniali sono comunque superiori ai minimi di legge: di fronte a queste situazioni, l’associazione dei consumatori invita i clienti a non abbassare la guardia e a non sottoscrivere conti vincolati la cui durata superi i 24 mesi e che non siano svincolabili in anticipo
