“Federcasse – ha detto il presidente Augusto dell’Erba – ritiene di fondamentale importanza che il Parlamento e il Governo italiani si facciano promotori di un’iniziativa urgente e molto determinata, diretta a ottenere un adeguamento puntuale del quadro regolamentare bancario europeo”.
L’obiettivo più importante da conseguire – migliorando l’attuale disegno normativo che ha visto la nascita e l’operatività dei due Gruppi Bancari Cooperativi Iccrea e Cassa Centrale – per Federcasse è il superamento dell’equazione secondo cui le banche less significant (con un attivo inferiore ai 30 miliardi) che fanno parte di un Gruppo bancario significant (come accade per le singole BCC aderenti ai due Gruppi Bancari Cooperativi) vengono classificate a loro volta significant, con tutte le pesanti conseguenze di natura regolamentare e di supervisione”.
“Ciò consentirebbe alle BCC – ha precisato dell’Erba – di vedersi riconosciute sotto il profilo normativo – le forme di proporzionalità introdotte, anche su impulso di Federcasse, nel maggio 2019 con la Direttiva CRD5 e il Regolamento CRR2 (cosiddetto “pacchetto bancario 2019”) nonché di vedersi applicate – sotto il profilo di vigilanza – prassi e condotte comunque rigorose, ma meno onerose e più adeguate rispetto ai profili di rischiosità e alle norme di derivazione costituzionale previste dall’ordinamento italiano in materia di mutualità”.
Riguardo il tema della proporzionalità, per Federcasse questa potrà essere almeno in parte realizzata mediante uno specifico intervento legislativo nell’ambito della revisione in atto del quadro normativo europeo per il recepimento degli Accordi finali di Basilea 3 (detti anche di Basilea 3 + o Basilea 4)”.
“In particolare – per Federcasse – sulla base di un forte impulso proveniente dalla Commissione, il Governo italiano potrebbe autorevolmente portare al Tavolo europeo una proposta di emendamenti – in via di definizione – a pochissimi articoli del Regolamento (UE) n. 575/2013 e della Direttiva 2013/36/UE da inserire nel General approach del Consiglio (già in fase di elaborazione) da sostenere nei negoziati tra i Co-legislatori. Parallelamente e analogamente, l’iniziativa autorevole di questa Commissione potrebbe indurre il Parlamento europeo a fare propri i medesimi emendamenti da sostenere nella fase del cosiddetto “Trilogo”.
“E’ di tutta evidenza che il successo di tali interventi – ha concluso il Presidente – oltre a consentire alle BCC di non subire svantaggi competitivi ingiustificati, permetterebbe loro anche di accrescere ulteriormente il proprio contributo alla ripresa del Paese”.