Finanziamenti nuova Sabatini: prima va fatta la domanda, poi l’acquisto. I consigli di Confartigianato

L’agevolazione è pari al 7,7% dell’importo imponibile finanziato – 10% in caso di investimenti 4.0

Un finanziamento per l’aiuto di macchine, ma anche di tecnologia digitale, la nuova Sabatini è adatta a sostenere gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali. Le maggiori richieste di finanziamento sono arrivate  soprattutto daale imprese del manifatturiero (seguite nella classifica da quelle del trasporto) delle regioni Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. L’interesse c’è, la fretta fa la differenza (perché le risorse si esauriscono rapidamente), essere informati è fondamentale. Ma le imprese, a volte, incappano in un errore che mette a rischio l’intera operazione: «La macchina l’ho comprata, ora posso fare la domanda per la nuova Sabatini?». No, non si può.

PRIMA LA DOMANDA, POI TUTTO IL RESTO
A sottolinearlo nuovamente è Giada Pavan, consulente finanziario di Area Impresa di Confartigianato Artser: «Prima di versare la caparra, o firmare il contratto con un fornitore, l’imprenditore deve presentare la domanda. Lo può fare oggi e domani firmare l’ordine, perché non ci sono vincoli di tempo, ma questo è un passaggio fondamentale».

La nuova Sabatini è uno fra gli strumenti più apprezzati dalle imprese: al 31 agosto scorso, le aziende avevano prenotato 1 miliardo e 476 milioni di euro. Significa l’86% delle disponibilità 2019. Il finanziamento totale supera i 17 miliardi, ma in base all’ultimo report ministeriale per le aziende resta il 14% delle risorse.

100MILA EURO IN UN’UNICA TRANCHE
Perché questo interesse? Lo dice l’esperta di Confartigianato Artser: «Le novità introdotte dal Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) hanno cambiato di molto l’approccio delle aziende a questa agevolazione. Uno, in particolare, è il grande vantaggio sul quale bisogna concentrarsi: per investimenti fino a 100mila euro, il contributo verrà erogato in un’unica soluzione e non più in cinque tranche annuali. Il ritorno è più immediato e l’azienda può pianificare meglio i suoi impegni. L’agevolazione è pari al 7,7% dell’importo imponibile finanziato – 10% in caso di investimenti 4.0 (ammesse anche le operazioni di leasing) e, come sempre, viene erogata da parte del Ministero direttamente sul conto corrente dell’impresa beneficiaria». Inoltre è previsto un finanziamento agevolato da parte della banca, e un contributo ministeriale, che copre gli interessi sul prestito in percentuali che cambiano a seconda della tipologia di investimento: 2,75% per gli investimenti ordinari; 3,575% per tecnologie digitali, sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti, Industria 4.0.

Al contributo in un’unica soluzione si abbinano, però, altri due grossi cambiamenti:

  • L’importo massimo dei finanziamenti concedibili per singola impresa che viene portato da 2 a 4 milioni di euro;
  • Il nuovo iter semplificato per la richiesta del contributo con l’introduzione della Richiesta Unica di erogazione (modulo RU) e la Richiesta di Pagamento (RP).

 

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