Bcc: per ogni 100 euro di depositi 81 euro diventano credito per famiglie e imprese

L’ingresso della filiale di Villa Cortese della nostra Bcc.
Così le banche di credito cooperativo sostengono l'economia reale del territorio in cui operano

L’indice di impatto di finanza geo-circolare che caratterizza l’attività delle Banche di Credito Cooperativo è altissimo. Secondo i dati di tutto il credito cooperativo per ogni 100 euro di risparmio raccolto nel territorio, le BCC ne impiegano in media 85. Il 95% del quale, ossia 81 euro, diventano credito all’economia reale di quel territorio. Le Bcc, per statuto, sostegno il territorio dove operano. Le società cooperative in Italia hanno, come le società per azioni, un capitale sociale costituito dalle azioni dei soci. Non hanno però come obiettivo quello di distribuire un guadagno sotto forma di dividendo, ma piuttosto quello di offrire ai soci il proprio prodotto o il proprio servizio a condizioni “vantaggiose”. La differenza rispetto alle altre forme societarie sta nella centralità della persona, nella motivazione sociale del profitto e nel legame con valori di solidarietà, partecipazione, associazionismo.

Anche gli utili, non destinati a riserva obbligatoria, vengono ridistribuiti sul territorio. Vediamo come. La normativa di riferimento delle BCC-Cr prevede che Il Testo Unico Bancario del 1993 stabilisce che:

  • le Banche di Credito Cooperativo devono destinare almeno il 70% degli utili netti annuali a riserva legale;
  • una quota degli utili netti annuali deve essere corrisposta ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione in misura pari al 3%;
  • la quota di utili rimanenti (che non è utilizzata per la rivalutazione delle azioni o assegnata ad altre riserve o distribuita ai soci) deve essere destinata a fini di beneficenza o mutualità. La disciplina degli utili distribuiti ai soci è oggi integrata dalle disposizioni stabilite dal nuovo diritto societario, che per le BCC-CR, in quanto cooperative a mutualità prevalente, stabilisce un limite alla distribuzione dei dividendi.
  • Gli eventuali ristorni ai soci (se previsti dallo statuto della banca) devono essere corrisposti in modo che il relativo ammontare non ecceda il 50 per cento dell’utile netto che residua dopo l’accantonamento a riserva legale e la contribuzione ai fondi mutualistici nelle misure previste dalla legge.
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