Sono partiti all’alba, il giorno del Lunedì dell’Angelo, direzione Pavia per raggiungere Roma.
Pietro Scidurlo e la sua allegra brigata stanno percorrendo da questa mattina, martedì 29 marzo, la Via Francigena.
Dopo la benedizione di don Federico a San Rocco di Somma Lombardo, sono in cammino per ottenere quella di Papa Francesco.
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Articolo di Tomaso Bassani da VareseNews
La filosofia che accompagna le avventure del sommese Pietro Scidurlo è tutta racchiusa in una frase famosa che lui ama ripetere spesso: “le barriere più grandi sono quelle della mente”. Sono parole alle quali ha dato ben più di un esempio concreto.
Lo ha fatto quando si è messo in testa, lui che non possiede l’uso delle gambe, di percorre tutto il cammino di Santiago. E ci è riuscito. E ancora di più quando gli hanno chiesto di trasformare quella sua esperienza personale in qualcosa che potesse essere d’aiuto alle migliaia di persone, come lui, con difficoltà motorie ed è nata la guida “Santiago per tutti”, che in un anno ha venduto migliaia di copie. Un’opera vastissima e molto tecnica, che ha richiesto la mappatura di ben 973 chilometri, con tre diversi itinerari e 6000 punti di interesse.
Esperienze che per molti possono sembrare dei punti di arrivo ma che per Pietro sono stati il fischio di inizio per una nuova vita votata a dimostrare che con la volontà si può fare tutto. Per questo ha messo in piedi l’associazione Free Wheels Onlus con la quale porta avanti il suo impegno.
Solo negli ultimi dieci giorni ha partecipato da protagonista all’inaugurazione del primo pontile per gondole accessibile a tutti a Venezia, dove si è recato in hand bike, e martedì 22 marzo è stato a Roma in Parlamento ad incontrare il gruppo interparlamentare per la via Francigena da dove ha lanciato la sua prossima avventura.
Un percorso bellissimo ma molto intenso che Pietro percorrerà insieme a Roberto D’Amato, anche lui a ridotta mobilità, Bartolomeo Scidurlo, Giancarlo Cotta Ramusino e Pino Baldisera da veri pellegrini. Partiranno dai canali del Ticino di Somma per arrivare fino a Pavia e poi imboccare la ciclovia Francigena, un percorso che si interseca alla normale via dei pellegrini ma che può essere fatto in bicicletta.
Una sfida impegnativa, da circa 830 chilometri, più o meno 70 per tappa, che si caricherà anche di un ulteriore impegno preso da Pietro. Questa avventura, infatti, non avrà solo lo scopo di percorrere il tratto della via dei pellegrini che conduce a Roma bensì quello di testimoniare, sensibilizzare e aprire la strada al sogno di una via Francigena veramente per tutti.
Durante la strada, in corrispondenza delle città più grandi, i pellegrini in partenza da Somma parteciperanno a sette conferenze stampa organizzate insieme al gruppo interparlamentare proprio per raccontare cosa troveranno lungo il percorso, quali sono i punti da migliorare e quanto, invece, sia già a posto dal punto di vista dell’accessibilità ai disabili.
«Vogliamo mettere un primo occhio e conoscere la via – spiega Pietro -. Il nostro non sarà l’atteggiamento di chi punta il dito o mette un bollino verde e rosso alle realtà di accoglienza lungo la via. Vogliamo solo testare la strada, sensibilizzare su un tipo di problematiche che spesso può passare in secondo piano e aiutare chi oggi pensa di non potercela fare dandogli speranza».
I partner di questa avventura sono veramente tanti: ci sono Vie Francigene, Federtreck, Invisibili, Life in Travel, Slow Travel, Radio Francigena, Sloways, Terre di mezzo, Il Movimento Lento e naturalmente Varesenews che seguirà le tappe fino all’arrivo previsto per il 10 aprile.