Il punto del Direttore

L'editoriale del direttore della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate

Caro Presidente,
con la dote di sintesi che ti contraddistingue in poche righe sei riuscito ad esplicitare in modo chiaro e diretto cosa gli Amministratori, ma ritengo anche il personale, si attendono dal mio lavoro. Queste aspettative richiamano peraltro i valori del Credito Cooperativo, valori in cui credo e che ho posto alla base del programma che intendo perseguire alla guida della nostra banca. Ho avuto già modo di affermare, in occasione dell’apertura della nuova filiale di Varese, che anche il “mestiere di bancario” si può fare con “amore”. Per me questo significa ascolto e attenzione alle necessità degli altri, correttezza e trasparenza nei rapporti, impegno nel trovare e offrire soluzioni ai problemi. Ciò nei confronti di Soci, Clienti, Amministratori e Dipendenti. Detta impostazione non deve essere intesa come “buonismo”, ma è essenzialmente quello che io penso debba sempre connotare la relazione umana; il rispetto e la disponibilità. Io credo che l’operatività della banca, il lavoro di ognuno di noi, sia utile per sostenere e sviluppare le nostre imprese e migliorare la qualità della vita delle nostre comunità. Questa neppure deve essere considerata una “illusione” perché mi è fin troppo chiaro che per essere all’altezza del compito la banca deve mantenersi efficiente nella struttura, efficace nell’azione e concorrenziale sul mercato. Per svolgere il compito che ti aspetti nei confronti degli imprenditori, è necessario che la Bcc evolva verso un approccio di migliore e maggiore consulenza alle imprese, facendosi, quando necessario, pro-attiva nelle sue iniziative verso il tessuto produttivo e le famiglie. Ecco, dunque, il mio compito: portare la banca ai livelli di professionalità e competitività che i dinamici tempi attuali e futuri richiedono, nel rispetto di quei valori che hanno consentito alla nostra Bcc di raggiungere 109 anni di età, in modo da essere restituita alle generazioni future sempre più forte e vitale. Grazie per la fiducia accordatami, in particolare dal personale: lavorerò per essere all’altezza delle attese.

di Paolo Innocenti

La missione: fare sistema

morandi“Si possono capire gli ideali di una nazione dalla sua pubblicità”. Parafrasando Norman Douglas (scrittore austriaco che visse a Capri e autore di Vento del Sud), si potrebbe dire che “si possono capire gli ideali della nostra banca dalla sua pubblicità”. Perché, vi starete chiedendo, un’apertura di editoriale di questo genere? Presto detto: dal prossimo numero de La Voce troverete inserzioni pubblicitarie che ci permetteranno di “creare sistema” tra i nostri Soci. La compagine sociale della nostra Bcc è ricca di professionisti qualificati che, il più delle volte, non conoscono l’esistenza l’uno dell’altro. Stiamo crescendo –e ciò è sotto gli occhi di tutti–, e anche la nostra compagine sociale si sta arricchendo sempre più di persone e imprese che hanno grandi potenzialità e capacità tutte da sfruttare. La nostra missione (territorialità, mutualismo e solidarietà) deve sempre trovare nuovi campi dove potersi esprimere: l’house organ della nostra Bcc è uno strumento che ha notevoli potenzialità per raggiungere l’obiettivo di creare un sistema integrato di fidelizzazione tra Soci. Il territorio in cui operiamo, in questi tre anni, è aumentato considerevolmente. Con esso anche il numero di piccole e medie imprese che vi operano. Attività cui abbiamo il dovere di fornire strumenti per potersi mettere in luce e proporre le proprie qualità. Perché noi del Credito Cooperativo abbiamo il mutualismo nel dna. Proprio per questo, in occasione della Festa della Bcc che terremo dal 22 al 24 settembre a Malpensa Fiere, sarà allestita una “vetrina expo” espressamente dedicata ai Soci: oltre 400 metri quadri di spazio dove sarà possibile esporre prodotti, iniziative, offerte, dimostrazioni e quant’altro per dare il via a un progetto virtuoso –e, lo sappiamo, ambizioso– tale da permettere ai nostri Soci di creare business tra le mura familiari della nostra Bcc.

di Alberto Morandi

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