Dopo dieci mesi dalla mia elezione a presidente -tempo speso a disegnare le strategie, a tessere i rapporti e ad analizzare il territorio per evitare di frenare la nostra voglia di crescere con mosse azzardate o sbagliate- e a distanza di quattro anni dall’ultima apertura di una filiale, la nostra Bcc riprende ad espandersi. E lo fa mettendo un presidio nella città più importante del Basso Varesotto: Busto Arsizio. Una scelta forte, per certi versi difficicile, ma precisa e consapevole, perché fare il primo passo della nostra espansione -che, lo ricordo, ci porterà ad aprire tre nuove filiali in tre anni- in una realtà così significativa vuole essere un segnale forte del nostro nuovo modo di agire. Abbiamo alzato la testa, vogliamo prendere in mano -assieme agli altri attori politici, economici e sociali- le redini del cambiamento del nostro territorio. In sintesi: vogliamo giocare il ruolo che ci è proprio per vocazione di nascita: essere la banca di riferimento dell’Altomilanese e del Basso Varesotto e accompagnarne lo sviluppo, contribuendo a identificarne le scelte e la strada da seguire. Compiendo il primo passo su Busto Arsizio possiamo davvero dire che il dado è tratto, che siamo passati dalla fase del progetto a quella della realizzazione. I traguardi da cogliere sono tanti e, sono certo, tutti importanti e ambiziosi. In questo modo diverso di intendere il nostro ruolo, si inserisce anche la scelta di una cerimonia di inaugurazione dalla grande visibilità, accompagnata da un momento di riflessione (il convegno con l’Univa) e da uno di comunicazione (la festa del sabato). Anche la scelta della sede, per ubicazione (nel cuore della città, all’ombra del municipio) e struttura (sette vetrine, cioè trasparenti finestre spalancate sul territorio), risponde a questa nuova logica. Vi aspetto tutti, domenica 23 novembre, per la cerimonia di apertura della nostra nuova filiale.
di Silvano Caglio