Anche le ricerche su Internet possono contribuire a salvare il pianeta. Ne è un esempio il motore di ricerca Ecosia. Usa i profitti ricatti dalle ricerche per piantare alberi in varie parti del mondo. In circa dieci anni sono stati piantati più di 68 milioni di alberi e il numero continua a salire grazie all’utilizzo sempre più diffuso della piattaforma. Se solo l’1% degli utenti di Internet usassero Ecosia, ogni anno si potrebbe salvare una foresta pluviale grande quanto la Svizzera. Rispetto agli altri motori di ricerca ha il vantaggio che non usa i dati delle nostre ricerche per fare profanazione. I dati, cioè, non vengono venduti agli inserzionisti e tutte le ricerche nel giro di una settimana risultano anonime.
I loro server sono alimentati esclusivamente con energia proveniente da forti rinnovabili. Per ogni ricerca fatta si elimina un lg di CO2 dall’aria del pianeta. Un circolo virtuoso che nel 2014 ha fatto guadagnare ad Ecosia la certificazione di B-Corporation, assegnata alle imprese con elevati standard di sostenibilità ambientale e sociale dall’ente no profit statunitense B Lab.
Come funziona Ecosia
Per iniziare ad usare il nuovo motore di ricerca, basta andare sul sito Ecosia.org e scaricare l’estensione gratuita compatibile al browser di ricerca utilizzato. Esiste anche per Chrome. Ogni volta che un utente clicca su uno degli avvisi pubblicitari legati alla ricerca effettuata, Ecosia incassa qualche centesimo.