Tra tanti amici il taglio del nastro in via Lissoni

Il nostro presidente, Silvano Caglio, con il vice-presidente della federazione lombarda delle Bcc, Giovanni Pontiggia (a sin.), tagliano il nastro della nuova filiale di Busto Arsizio che poi (foto sotto) è stata aperta alle visite.

L’alba è passata da un paio d’ore, cade una pioggerellina insistente e fastidiosa, è domenica mattina, ma in via Lissoni, a Busto Arsizio, la giornata prende freneticamente vita. E’ il 23 novembre e ci si appresta a inaugurare la nuova filiale della nostra banca. Il primo appuntamento è con la memoria ed il ringraziamento: nel tempo civico Sant’Anna monsignor Livetti, prevosto di Busto Arsizio, celebra la santa messa a ricordo dei soci defunti e durante l’omelia si sofferma a parlare del “valore intrinseco di una banca di credito cooperativo, che con piacere vediamo arrivare nella nostra Busto Arsizio e al cui cuore grande e generoso guardiamo con fiducia. Perché tante sono le cose da fare che richie- dono l’impegno di questo nuovo mem- bro della nostra comunità”. La mattina dell’inaugurazione prosegue nelle zone attorno alla filiale, per l’occasio- ne vestita a festa. E quando tutto è pronto, a festeggiare con noi ci sono più di duecento amici, tra cui il direttore di Banca d’Italia di Varese, Giuliano Dini, e l’assessore alla Cultura Alberto Armiraglio, in rap- presentanza dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio. Sul palco salgono il pesidente della nostra Bcc, Silvano Caglio, accompa- gnato dai due vice-presidenti, Ignazio Parinello e Lidio Clementi, il direttore generale della nostra banca, Gianni Macchi, e il vice-presidente della Federazione lombarda delle Bcc, Giovanni Pontiggia. Ad aprire i discor- si ufficiali è Macchi, che sottolinea “i valori fondamentali di una banca diffe- rente per forza e per scelta: il mutuali- smo, il localismo e l’attenzione alla persona”. Quindi è la volta di Pontiggia, che richiama l’importanza del “legame tra le nostre Bcc e le loro realtà di riferimento: perché è dal rap- porto con il territorio che viene la spinta per crescere. Un po’ come accaduto un secolo fa con i nostri soci fondatori che, interpretando bisogni, speranze e desideri della comunità umana, fondarono le allora casse rurali per rispondere ad esigenze che vivevano sulla loro pelle. La realtà dei Crediti Cooperativi nascein periferia e, da lì, si sposta nelle grandi città: questa apertura di Busto Arsizio ne è un esempio tipico. Sono molto contento di essere qui questa mattina, perché la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è una delle realtà più interessanti ed incisive del panorama delle nostre banche”. Il discorso inaugurale è ovviamente spettato al presidente Caglio, che ha esordito con una battuta per sdrammatizzare il clima (meteorologico) della giornata: “sposa bagnata, sposa fortunata. Per cui mi aspetto e mi auguro che quello tra la nostra Bcc e Busto Arsizio sia un ottimo matrimonio. Questa è una cerimonia che per me rappresenta, allo stesso momento, un punto di arrivo e un punto di partenza. Col taglio del nastro che ci accingiamo a compiere, infatti, in qualche modo chiudiamo il primo ciclo del consiglio di amministrazione che, con me, è stato eletto nel dicembre dello scorso anno e che ha il compito di guidare la banca fino alla fine del 2005. Quelli trascorsi sono stati 11 mesi intensi, durante i quali abbiamo iniziato a proporci con decisione all’attenzione del territorio ma che, in larga parte, abbiamo utilizzato per individuare la strada da percorrere. Quello che ne è scaturito è un piano strategico che, in tre anni, ci porterà ad aprire tre filiali, per unire i nostri territori storici dell’Altomilanese e di Varese attraverso una ragnatela di sportelli, che prende le mosse proprio da Busto Arsizio, per arrivare, inizialmente, a Cassano Magnago e a Rescaldina. Insomma, con oggi passiamo dalle parole ai fatti. Con l’apertura di Busto Arsizio rendiamo un po’ più concreto il nostro sogno: quello di diventare la banca locale del Varesotto e dell’Altomilanese, per giocare il ruolo che ci spetta per nascita: quello di partner naturale per lo sviluppo delle nostre comunità locali. In questo cammino ci aiutano i nostri soci, che sono il nostro vero capitale, le radici che ci permettono di meglio penetrare nei territori di riferimento, le bussole che ci indicano costantemente la direzione. Attualmente i soci della nostra Bcc sono poco più di 2mila, e l’intento che ci prefiggiamo è quello di creare in ogni località dove è presente una nostra filiale una rete di soci che creino un legame tra la banca e il territorio. E il mio augurio di oggi è di trovare qui, a Busto Arsizio, tanti nuovi amici che ci chiederanno di diventare soci”. E poi via, per il classico taglio del nastro e il rinfresco di rito. Ora la parola passa allo sportello.

 

 

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