Il 6 marzo si celebra la Giornata Europea in memoria dei Giusti, istituita nel 2012 dal Parlamento europeo raccogliendo l’appello lanciato dall’Associazione Gariwo a nome di intellettuali, uomini di cultura, politici, semplici cittadini, per valorizzare la Memoria di coloro che, in ogni parte del mondo, hanno salvato vite umane in tutti i genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi.
Busto Arsizio, come tradizione, ricorderà il “suo” giusto, il dottor Aladár Hábermann, medico ungherese che abitava in città. Nato nel 1904 a Csátalja, il dottor Hábermann era ebreo, ma, benché convertito, fu perseguitato dalle leggi razziali. Salvò decine di persone ricercate dai nazifascisti, come scrive la figlia Anna Maria Hábermann: “nello stesso periodo in cui la sua famiglia veniva perseguitata in Ungheria e poi sterminata dai nazisti, mio padre – coadiuvato validamente dalla moglie Rosa e dal fratello di lei, Mario De Molli – aveva costituito in Italia una rete clandestina di “salvatori di vite”, riuscendo a sottrarre alle persecuzioni nazifasciste più di 50 fra partigiani e perseguitati politici, e parecchi ebrei, sia italiani che stranieri. Grazie a questi meriti civili egli ricevette l’agognata cittadinanza italiana dal presidente Einaudi nel 1951, epoca in cui non era facile per uno straniero divenire italiano”. Morto il primo febbraio 1974 proprio a Busto Arsizio. Medico, di origine ungherese, è stato una figura particolarmente stimata e amata in città. “Il dramma dell’Olocausto toccò tragicamente la famiglia di AldoHabermann rimasta in Ungheria, il figlio Tamas, i genitori e altri familiari furono deportati e la maggior parte di loro uccisi nei lager. – lo ricorda Rosella Formenti – Sopravvisse all’orrore una sorella. A Busto Arsizio Aldo Habermann si ricreò una famiglia sposando Rosa De Molli, nacque Anna Maria, anche lei medico, che da anni con passione sta ricostruendo il passato della famiglia ungherese, portando alla luce vicende che i genitori per risparmiarle dolore non le avevano mai raccontato. Anna Maria ha “ritrovato” il fratello Tamas, i nonni, gli zii, un bellissimo documentario prodotto in Ungheria racconta la loro storia che si intreccia con gli anni più terribili della seconda guerra mondiale e lo sterminio nei lager. Aldo Habermann durante la Resistenza aiutò ebrei e partigiani, li nascose quando erano in fuga, li curò quando avevano bisogno di assistenza. Un grande uomo”.
Martedì 6 marzo alle 11.00 è in programma un momento di commemorazione davanti alla targa che ricorda il dottor Aladár Hábermann che si trova all’ospedale nell’aiuola situata di fronte al padiglione della Neurologia.
Saranno presenti la dottoressa Anna Maria Hábermann, il sindaco Emanuele Antonelli, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Giuseppe Brazzoli, il Comitato Amici del Tempio civico e i rappresentanti delle associazioni che si impegnano per la memoria.
Sarà un modo per ricordare tutti i “Giusti” che si sono opposti ai totalitarismi.
Busto Arsizio ha aderito tra le prime alla giornata europea dei giusti. Il primo atto nel 2013 fu la messa a dimora di un albero dedicato ai Giusti di fronte al Tempio Civico da parte degli alunni dell’Istituto Maria Immacolata. Da allora ogni anno la Città di Busto Arsizio ricorda il 6 Marzo, data finalmente riconosciuta per legge (7 dicembre 2017) anche in Italia come solennità civile.