Cooperative, rafforzare il sistema

Roberto Scazzosi, presidente Bcc Busto Garolfo e Buguggiate

Apriamo il primo numero della Voce 2012 allargando la visuale, proiettandoci per una volta al di fuori del nostro territorio. Questo, infatti, è l’anno internazionale della cooperazione; un anno che comincia sulla scia del Congresso Nazionale di Federcasse, che si è tenuto a Roma in dicembre. Sono tanti gli spunti di riflessione offerti da questi due argomenti. A proposito dell’anno “cooperativo” da più parti ne sono stati ribaditi i valori (il mutualismo, la responsabilità sociale e la territorialità), il ruolo storica – mente anticiclico giocato dalle cooperative, da sempre più apprezzate nei momenti di maggiore difficoltà, e la centralità della relazione come peculiarità e fattore com – petitivo sul mercato. Dal congresso nazionale sono emerse considerazioni che hanno inquadrato il movimento del Credito Cooperativo nel momento economico ribadendone la validità, ma evidenziando la necessità di rafforzare le strutture del sistema, di coniugare sempre meglio lo sviluppo e la solidarietà con l’efficienza. Ma il discorso del presidente di Federcasse Alessandro Azzi ha anche toccato un argomento di fondamentale importanza, che è ancora più importante sottolineare in vista della nostra assemblea ordinaria: il socio. La Bcc del futuro dovrà essere mutuali – sticamente coerente, quindi aperta alla partecipazione dei soci e sempre più orientata al loro servizio, ma il rapporto non deve né può essere univoco. I soci, in altre parole, devono anche lavorare con la loro cooperativa bancaria, esattamente come la Bcc con loro. La loro adesione a dei valori e a un modello, quelli cooperativi, devono tradursi coerentemente in comportamenti. Partecipazione, dunque, -ha dichiarato il presidente Azzi- non è soltanto essere presenti un giorno l’anno all’assemblea dei soci: è lavorare ogni giorno –preferibilmente e convintamente– con la propria cooperativa. Questo significa essere veramente soci; far discendere dai valori condivisi ed espressi nella nostra Carta una condotta conseguente. Cooperazione non è sol – tanto una bella parola: è una pratica, un modo di operare e di rapportarsi agli altri con i fatti. Questo ci ha sempre distinti, rispondere a un bisogno avvertito dalla comunità in cui lavoriamo, ma siamo anche consapevoli che per realizzare il nostro slogan degli ultimi anni, “Aiutiamoci a crescere”, serva un’adesione convinta; serva che ognuno, a ogni livello, si metta in gioco, dia il suo contributo perché tutti possano beneficiarne. E questo perché la crescita vera –e lo sperimentiamo in questi anni difficili– non può mai realizzarsi ad esclusivo vantaggio di qualcuno. Crescita c’è, nel nostro caso, se è crescita di un sistema, quindi del nostro territorio. Una crescita, quindi, cui concorrono tutti e di cui tutti beneficiano. Questa è l’unica, vera, possibi – le cooperazione. La cooperazione che ci interessa e che vogliamo realizzare insieme con i nostri soci. Si è detto che le cooperative umanizzano l’economia e costruiscono un mondo migliore: conoscete una risposta migliore alla crisi?

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