È bello festeggiare il proprio compleanno con gli amici di cammino. Con quanti hanno condiviso le gioie dei risultati e le fatiche della crisi, i progetti proposti e le iniziative avviate. Insieme con Confcooperative Insubria, Confindustria Varese e Alto Milanese e con Confartigianato Imprese Alto Milanese e Varese, la nostra Bcc ha compiuto molti passi condividendo lo spirito del proprio claim: «Quell’Aiutiamoci a Crescere, che guida la comunicazione della nostra banca da qualche anno, è diventato non solamente consapevolezza di un impegno che deve venire dal basso, ma soprattutto di un impegno che deve venire da tutti», premette il presidente della nostra Bcc Roberto Scazzosi. «È questo l’elemento importante. Con le imprese, gli artigiani, le cooperative e – aggiungo – anche il mondo del commercio abbiamo condiviso significativi tratti di strada, sempre però mettendo al centro i valori e la crescita del nostro territorio». Molti i progetti che sono stati studiati e sviluppati, partendo sempre da un elemento: «L’ascolto», ricorda il direttore generale della nostra Bcc Luca Barni. «Ascolto sia quando si è trattato di aiutare le famiglie colpite dalla crisi attraverso l’anticipo della cassa integrazione, sia quando abbiamo voluto lanciare i primi “bond di territorio” per il sostegno alle imprese. Il metodo è quello sartoriale per dare risposte concrete a vere esigenze». Iniziamo dalla cooperative, che per una questione di identità e finalità, sono quelle maggiormente più vicine ad una banca che si fonda sulla cooperazione del credito.
Scrive Mauro Frangi, presidente Confcooperative Insubria: «Fare Banca per 120 anni. Passando per due guerre mondiali, una dittatura, due crisi economiche epocali e attraversando la grande trasformazione da un’economia rurale e quasi autarchica alla società globale dell’innovazione e della conoscenza. Senza mai perdere la vocazione originaria: accompagnare la propria comunità, sostenerne lo sviluppo costruendo fiducia e legami intergenerazionali. Generando partecipazione e protagonismo attivo e responsabile dei propri soci. Trasformando generazioni di cittadini in “banchieri”, senza mai consentire a nessuno di essi di diventare il “padrone” della Banca. E facendosi trovare pronta, ogni volta, alle sfide nuove che i cambiamenti hanno nel tempo imposto. 120 anni dopo si apre una stagione inedita. La stagione della “riforma” e dell’integrazione nel gruppo bancario del credito cooperativo che presto vedrà la luce. Una fase nuova che sarà affrontata con successo solo preservando, nel fare banca con efficienza, la genuinità dell’impianto cooperativo e mutualistico. Perché le cooperative vivono ed ottengono risultati di successo solo quando rispondono autenticamente ai bisogni dei propri soci e si organizzano in modo democratico. Quando riescono in questa sfida una Banca – come ogni cooperativa di ogni altro settore – diventa un “bene comune” della comunità e del territorio che abita. Diventa una risorsa insostituibile per il suo sviluppo economico e civile».
Intensa sotto il profilo della collaborazione è stata anche l’attività con il mondo artigiano. Ecco la testimonianza di Gianfranco Sanavia, presidente di Confartigianato Imprese Alto Milanese: «120 anni… e non li dimostra! A nome di tutto il mondo artigiano, il mio personale augurio e quello di tutta l’associazione che rappresento alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate per questo importante compleanno. Nel corso degli anni Confartigianato ha sempre potuto apprezzare lo stretto legame che lega la banca alle imprese del territorio, l’assoluta disponibilità nell’incontrare le esigenze delle imprese. Svariate sono le iniziative che hanno visto una forte progettualità collaborativa tra Confartigianato e Bcc. Ricordo in particolare: nel 2003 il salvataggio della Rimoldi Microfusione (ora Microfusione Europea) di Busto Garolfo, che ha permesso ad una quindicina di famiglie di non perdere lavoro e professionalità, ma di rilanciarsi rilevando l’impresa; l’accordo del 2004 per rilanciare il territorio del Nord- Ovest: Bcc ha voluto puntare forte sui valori di persona, famiglia, lavoro ed impresa per sfidare i freddi numeri del rating di “Basilea 2” che iniziava a rappresentare un’insidia per gli imprenditori; più recente il protocollo d’intesa per l’anticipo della cigs ai dipendenti delle micro e piccole imprese che non disponevano di liquidità necessaria. Anche la Bcc ha dovuto affrontare gli anni difficili della “crisi”, ma, come tutte le realtà, è fatta di persone, persone che attraverso l’ascolto e il dialogo hanno saputo accompagnare tante realtà artigiane in questo periodo non facile. L’augurio, quindi, è quello che la Bcc riesca a mantenere e a rinnovare costantemente questo “stile”, come sempre fatto dal 1897 a oggi».
Quindi la testimonianza di Mauro Colombo, direttore generale Confartigianato Imprese Varese: «Bcc è territorio, da 120 anni. E territorio, ieri come oggi, è conoscenza, fiducia, interazione, condivisione. Rete. Territorio è, sempre di più, punto di partenza più che d’arrivo. Motore di una economia che – della capacità di fare squadra tra gli attori che con essa interagiscono – trae la forza d’aggredire il mercato globale. Questo, oggi, è il valore imprescindibile di una banca che ha in questa provincia la sua valenza, nelle imprese e nelle famiglie la sua vocazione, nell’interlocuzione istituzionale la sua capacità d’interpretazione dei mutamenti: essere, sempre di più, motore di un tessuto economico territoriale di portata globale. Capace di innovare, sperimentare, tradurre benessere sociale e occupazione, trovare nell’impegno formativo e informativo il sale del rinnovamento. Auguri, Bcc».
Anche il mondo imprenditoriale si stringe attorno alla nostra Bcc.
La testimonianza dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese nelle parole del suo presidente Riccardo Comerio: «Alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ci lega una collaborazione storica e pluriennale fondata sul reciproco intento di sostenere con strumenti sempre nuovi la crescita delle imprese del nostro territorio. Un obiettivo perseguito negli anni, non solo attraverso l’ordinaria amministrazione e il costante confronto sulle specifiche esigenze di credito. In un mondo sempre più complesso, anche a livello di finanza, occorre trovare nuove strade per la raccolta di risorse a disposizione dello sviluppo del sistema produttivo. Innovare, anche a livello finanziario è obbligatorio. In questo senso, la nostra Unione Industriali e la Bcc sono stati dei pionieri sul fronte del bond di distretto. Il lancio di una obbligazione in grado di raccogliere risparmio sul territorio tra imprese e imprenditori per finanziare progetti di altre imprese e altri imprenditori è un concetto ormai sdoganato con iniziative che si sono moltiplicate negli anni. Ma tutto, è giusto ricordarlo, è partito da qui, da Varese, dove questo strumento innovativo è nato ed è stato sperimentato con un’iniziativa tra le prime in Italia. Un’operazione congiunta e di successo che ci ha visto operare a stretto contatto con la Bcc facendo scuola a livello nazionale. Spero non mancheranno anche nel prossimo futuro altre occasioni per fare da best practice nell’innovazione della finanza d’impresa, cogliendo come opportunità il processo di autoriforma del Credito Cooperativo attualmente in atto».
Non certo ultimo, il presidente di Confindustria Alto Milanese, Giuseppe Scarpa: «Centoventi candeline! Sono pochi gli Istituti di credito che possono vantare questo traguardo, e ancor meno quelli che lo hanno raggiunto mantenendo un così stretto legame con il territorio che li ospita. Se oggi Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate può festeggiare un compleanno così speciale, è anche grazie alle tante imprese che si sono affidate ai suoi servizi per oltre un secolo. Una Banca “differente” che è cresciuta insieme alla sua comunità, da principale riferimento per le attività economiche a partner e sponsor di molte iniziative per la collettività. Ne è una prova la bella partnership stretta quest’anno con il nostro Gruppo Giovani Imprenditori che ha portato a realizzare stimolanti progetti formativi rivolti agli studenti delle Scuole Superiori dell’Alto Milanese. Agli auguri aggiungiamo un buon lavoro per altri 120 anni a venire».
HANNO DETTO
«In 120 anni di storia la nostra Bcc ha fatto della relazione il proprio metodo di lavoro quotidiano. Lo vediamo nel radicamento sul territorio e nel dialogo con le imprese. È così che, anche nell’epoca di internet, la nostra banca continua a ricordarci il valore di un rapporto diretto. Tanti auguri Bcc».
«120 anni di storia sono la sintesi di un successo iniziato tanto tempo fa. A nord di Milano da fine 800 sono sorte e scomparse 14 banche. Unica rimasta: la nostra Bcc. È il significato di una formula vincente basata su cooperazione, mutualità, solidarietà e vicinanza al territorio. Auguri per altri 120 anni».
«Il compleanno della nostra Bcc contiene un grande insegnamento: cooperare è camminare tutti nella medesima direzione. In 120 anni molte persone hanno lavorato fianco a fianco insegnandoci concretamente il valore dello stare insieme. Auguri affinché questa linfa vitale non abbia mai fine».
«Si smette di crescere quando si smette di imparare. E si impara solamente mettendosi in ascolto. Per come la vediamo oggi, la nostra Bcc in 120 anni non ha mai smesso di ascoltare. Capire i bisogni prima di agire. Auguri Bcc: non smettere mai di voler crescere e di continuare a credere nel territorio».