La cooperativa Sociosfera compie dieci anni a servizio dei più deboli

(foto ufficio stampa)
Favorire i rapporti di comunità e costruire servizi in rete: la strada per costruire inclusione per le persone con disabilità

Dieci anni fa quattro realtà sociali decisero di unire forze, idee e storia per costruire qualcosa di più grande. Da quella fusione, nel 2015, nacque Sociosfera: una cooperativa che oggi festeggia un decennio di attività con questo nome, ma una vita molto più lunga dedicata all’inclusione, al sostegno delle fragilità e alla costruzione di comunità accoglienti.

Il secondo appuntamento celebrativo si è svolto a Segrate, luogo simbolo per la cooperativa poiché qui ha affondato alcune delle sue radici più importanti — tra cui la cooperativa Mosaico. “Diamo forma all’inclusione”, motto scelto per l’occasione, ha guidato una giornata articolata in incontri, visite e una tavola rotonda per riflettere sull’inclusione oggi e su come immaginarla domani.

La mattinata ha visto l’apertura dei servizi che quotidianamente accompagnano persone con disabilità e le loro famiglie: il CDD Il Giardino del Villaggio, il Centro socio educativo People e il Centro Psicopedagogico Mosaico. È stato un modo concreto per mostrare la vita quotidiana della cooperativa, le relazioni costruite, il lavoro di squadra con famiglie, operatori e territorio. Nel pomeriggio, a Cascina Commenda, si è tenuto un confronto pubblico sui temi della disabilità e dell’inclusione, guardando anche alle sfide future.

«Quando parliamo di inclusione o di protagonisti del futuro non stiamo usando slogan – ha sottolineato il presidente Achille Lex, aprendo i lavori –. Per noi sono approcci concreti che guidano la progettazione dei servizi: quello sistemico e quello di prossimità». Lex ha ricordato come il dialogo costante con le istituzioni pubbliche, le reti consortili come Farsi Prossimo e Comunità Brianza e gli attori sociali dei territori sia parte integrante del modello Sociosfera. «Sperimentiamo, valutiamo, lavoriamo su partnership per costruire risposte reali alle fragilità e misurare l’impatto delle azioni», ha aggiunto.

Dal territorio è arrivata la voce dell’amministrazione comunale. L’assessore alle Politiche sociali di Segrate, Guido Bellatorre, ha ricordato come spesso il mondo della disabilità venga percepito come separato dal resto della comunità: una “parete invisibile” che iniziative come questa cercano di superare. L’assessore ha evidenziato il percorso avviato dal Comune per creare reti stabili, come il tavolo permanente dedicato alla disabilità, e ha ringraziato Sociosfera per il lavoro quotidiano accanto a molte famiglie segratesi.

Sul piano regionale, Massimiliano Malè di Confcooperative e Federsolidarietà Lombardia ha richiamato i cambiamenti profondi in corso: la centralità del “Progetto di vita”, il diritto alla scelta, l’idea che il desiderio della persona diventi il punto di partenza. Cambiamenti condivisibili, ha spiegato, che però si scontrano con limiti strutturali, tra cui la crescente carenza di personale — una delle criticità più delicate per il futuro del settore.

Di reti come strumento di cura e comunità ha parlato Roberto Guzzi, referente della Rete Macramè: i servizi devono vivere i territori, costruire contesti, generare cultura dell’inclusione. E sulle relazioni è tornato anche Giovanni Vergani, presidente della cooperativa Novo Millennio e referente della Rete TikiTaka, per il quale il progetto di vita nasce dall’incontro tra persona, servizi e comunità: l’operatore come mediatore, la famiglia come protagonista del percorso e la relazione umana come fondamento di ogni trasformazione sociale.

0 replies on “La cooperativa Sociosfera compie dieci anni a servizio dei più deboli”