Con un ringraziamento sentito a tutte le colleghe e i colleghi della banca, il nostro direttore generale, Roberto Solbiati, ha aperto il suo intervento in assemblea presentando i numeri del 2024. «Il successo di un’azienda non è mai il risultato di un singolo individuo -ha detto- ma della collaborazione e della dedizione di una squadra straordinaria». Parole accompagnate da un ringraziamento particolare al presidente Roberto Scazzosi, al consiglio di amministrazione, al collegio sindacale, al vicedirettore generale Annibale Bernasconi e a tutti i membri del comitato di direzione. Un affiatamento che, come ha ricordato Solbiati citando Henry Ford, trasforma il lavoro insieme in un successo.
Nel 2024 la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha consolidato la propria crescita in ogni ambito, affrontando con determinazione le sfide e cogliendo nuove opportunità. Il totale attivo è salito a 1 miliardo e 665 milioni di euro (+9,5%), mentre gli impieghi lordi hanno raggiunto 879 milioni, con una forte incidenza del comparto famiglie (62,7%). «Un dato che conferma ancora una volta la nostra vocazione territoriale: siamo una banca che continua a servire con coerenza e impegno le famiglie e le piccole imprese della nostra comunità».
La raccolta complessiva, diretta e indiretta, ha superato i 2,25 miliardi di euro (+7,95%). In particolare, la raccolta indiretta è cresciuta del 14% rispetto all’anno precedente, grazie all’ottimo andamento del risparmio gestito (+12,9%) e del risparmio amministrato (+16%). «Numeri che raccontano la fiducia dei nostri clienti -ha sottolineato il direttore- e l’efficacia del nostro modello di consulenza, costruito per offrire risposte su misura, con professionalità e ascolto».
Importanti anche i risultati economici. Il margine d’interesse ha toccato i 37,5 milioni di euro (+8,6%), mentre le commissioni nette, «che sono la vera fonte di redditività stabile», sono cresciute del 4,74%, arrivando a 17,3 milioni. «Un dato che riflette i risultati del nostro modello Hub & Spoke che, con sei aree territoriali e tre divisioni dedicate, ha permesso alla banca di essere ancora più vicina alle persone e di generare valore per il territorio».
Il margine di intermediazione si è attestato a 56,17 milioni (+15%), mentre l’utile netto ha raggiunto i 20,43 milioni, con una crescita del 23,6%. «Un risultato che rafforza ulteriormente la nostra solidità e ci consente di investire ancora di più nella qualità del servizio, nel benessere delle persone e nel futuro della banca».
L’attenzione al rischio e alla prudenza gestionale si è confermata anche nel 2024. I crediti deteriorati netti sono diminuiti del 14%, portando il valore assoluto da 12,2 a 10,5 milioni. Il tasso di copertura è cresciuto al 61,34%, con punte del 77,42% sulle sofferenze. «Il nostro approccio è rigoroso e continuo -ha commentato Solbiati- e ci permette di mantenere una qualità del credito tra le migliori del sistema».
Le spese amministrative sono aumentate dell’8,13%, raggiungendo i 30,1 milioni. E, ha chiarito il direttore: «si tratta di una crescita coerente con gli investimenti che stiamo facendo per potenziare i nostri presidi territoriali, migliorare la qualità dei servizi e valorizzare le nostre persone».
In questo contesto, spicca l’incremento delle spese per il personale (+9,65%), dovuto sia al rinnovo del contratto collettivo che all’assunzione di nuove risorse. «Investire sul capitale umano è una scelta strategica, che dà i suoi frutti: oggi le commissioni nette coprono il 103% del costo del personale. Un parametro che ci pone ai vertici del gruppo Iccrea per efficienza e produttività».
Su questo tema si è soffermato anche Riccardo Corino, Chief Business Officer del Gruppo Iccrea, nel suo successivo intervento, sottolineando che il superamento della soglia del 100% nella copertura del costo del personale con i ricavi da servizi è un risultato di assoluto rilievo nel panorama del credito cooperativo: «Qualcuno arriva al 60%, altri si fermano al 70% e già se ne vantano, quando l’obiettivo ideale sarebbe il 100%. Ma voi siete al 103%: un dato che dimostra non solo l’efficienza gestionale, ma anche quanto sia stato giusto e lungimirante investire nelle persone».
Tornando sulla solidità della banca, a confermarla sono anche gli indicatori patrimoniali: CET1 ratio al 23,33% e Total Capital Ratio al 24,08%, ben al di sopra dei limiti regolamentari. Anche il Cost Income Ratio, indicatore di efficienza gestionale, è migliorato ulteriormente, attestandosi al 52,6%.
In chiusura, Solbiati ha ricordato che questi risultati sono il frutto di un lavoro collettivo, sostenuto da una visione di lungo periodo: «Abbiamo costruito una banca solida, moderna e responsabile. Una banca che sa essere protagonista del cambiamento, restando fedele alla propria identità cooperativa. E che ogni giorno lavora per meritare la fiducia dei soci, dei clienti e delle comunità che la circondano».


