Partita da Varese la traduzione del cammello di pasta sfoglia di sta diffondendo in tutto il territorio circostante. Lo si può trovare in pasticceria e in alcuni panettieri il giorno dell’Epifania e in quelli immediatamente precedenti. Si tratta di un dolce tipico che viene prodotto sono in questi giorni dell’anno, versione nobile di un dolce più antico e popolare di frolla o di pane. Lo si può trovare semplice o farcito con crema pasticcera e anche decorato con frutta fresca.
Le origini di questo dolce si perdono nella notte dei tempi. Pare che possano essere ricollegate alle origini religiose della festività, e rappresenti le cavalcature utilizzate dai Re Magi per raggiungere il neonato Gesù. I fornai varesini avrebbero a loro volta, secondo una leggenda molto diffusa, deciso di omaggiare i Re Magi in seguito al passaggio del Barbarossaper la loro città.
Secondo la leggenda, le reliquie dei Magi furono rubate dal Barbarossa nella chiesa di Sant’Eustorgio a Milano, passarono dal Varesotto e furono successivamente donate all’arcivescovo di Colonia.
Nel “Vangelo armeno dell’infanzia”, apocrifo, sono chiamati Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, portano in dono oro – prerogativa dei Re -, incenso – l’aroma per gli Dei – e mirra – sostanza dell’incorruttibilità -. Si spostano con cavallo, cammello ed elefante, simboli di Europa, Africa e Asia. Le vesti dei Magi richiamano il cammino della coscienza umana verso la consapevolezza e il cammino del sole: il bianco dell’aurora, il rosso del pomeriggio e il nero della notte.

