L’Università del Melo festeggia i 30 anni

Per l'inaugurazione dell'anno accademico 2016/17 al Maga di Gallarate un concerto jazz e la presentazione del libro sui primi tre decenni di attività dell'università per la terza età

25Un concerto jazz, un libro che ripercorre le tappe più importanti, ma soprattutto il coronamento di un piccolo sogno. Per il suo trentesimo compleanno l’Università del Melo di Gallarate si è fatta molti regali. Ma uno, in particolare, lo ha fatto alla città e alla cultura: «Quest’anno, anche grazie alla BCC di Busto Garolfo e Buguggiate, possiamo creare un semestre aperto al pubblico». Spiega Marco Predazzi (nella foto sotto), direttore dell’Università del Melo e autore di “Kronos, il tempo e la memoria” il libro sui trent’anni dell’ateneo per la terza età: «Per tutto il 2016 i corsi sono aperti senza la necessità di versare la quota di iscrizione. Abbiamo voluto superare quello che ci sembrava essere un ostacolo psicologico, nell’ottica di rendere la cultura per tutti». Nata nel 1986 nell’ambito dell’omonima cooperativa, in 30 anni l’Università del Melo ha saputo farsi conoscere, riconoscere diventando oggi quasi un’istituzione a Gallarate, con una media di oltre 300 alunni ogni anno. «La storia dell’università è essenzialmente caratterizzata da due elementi. Innanzitutto l’idea di base: crediamo che la cultura non sia un qualcosa di superfluo, ma qualcosa di profondamente connesso con la vita quotidiana che può aiutare le persone. Così abbiamo dato vita ad un’università per anziani che non fosse un posto dove passare del tempo, ma una scuola basata sull’apprendimento e sulla diffusione di conoscenze», prosegue Predazzi. «Il secondo elemento è stato il successo che questa idea ha avuto: un successo riscontrato sia nei docenti che hanno fatto ore di volontariato e prodotto percorsi sempre diversi, sia tra gli allievi che hanno assistito alle lezioni stimolando in continuazione gli stessi docenti». Una cultura, quindi, pensata come servizio alla persona. «Quella dell’università del Melo è stata una scommessa vinta. È stata un’intuizione che ha fatto cultura e aggregato persone; in una parola ha rafforzato una comunità. È stato quindi naturale per la nostra BCC incontrare e collaborare con il Melo. Condividiamo i progetti di questa impresa sociale e ne condividiamo in pieno la sensibilità», ha osservato il responsabile dell’area Mercato della nostra BCC Massimo Tufano intervenuto insieme con il responsabile della nostra filiale di Gallarate Alessandro Busti (nella foto in alto) alla festa per i 30 anni dell’Università lo scorso primo ottobre. A spegnere le 30 candeline al museo Maga di Gallarate sono intervenuti non solo i docenti e gli alunni dell’Università del Melo, tra gli altri don Alberto Dell’Orto, le professoresse Cristina Boracchi e Anna Balzarini, ma anche molte personalità di spicco cittadine provenienti dall’ambito culturale in un pomeriggio allietato dal concerto dei “Chicago Stompers” big band composta da dieci elementi e una vocalist.

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