Obbiettivo: rendere concreta quella “mutualità energetica” che – attraverso la forma cooperativa – può rappresentare un punto di svolta nello sviluppo dei territori ed in prospettiva offrire un contributo importante alla politica energetica del nostro Paese, contrastando in particolare il fenomeno sempre più diffuso della “povertà energetica”.
Se ne è parlato a Roma al Seminario di studio: “Banche di Comunità ed Energia di Comunità. Le Comunità energetiche per lo sviluppo dei territori” organizzato da Federcasse. Una iniziativa voluta per fare il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive dell’impegno delle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali – Casse Raiffeisen per la promozione delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili).
“Lo sviluppo della mutualità energetica – hanno spiegato Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba e dal Direttore Generale Sergio Gatti –rappresenta una delle più attuali e concrete applicazioni di quel principio di mutualità e di solidarietà economica capace di adattarsi alle grandi transizioni in atto, come quella energetica, confermando la propria utilità e di offrire un enorme contributo alla tenuta dei territori, soprattutto delle aree interne, che hanno bisogno di essere valorizzati e diventare attrattivi attraverso infrastrutture moderne e sostenibili”.
“Già oggi – ha ricordato in particolare Gatti – il 90% dell’energia elettrica consumata dalle BCC è prodotta da fonti rinnovabili”.
Il seminario, aperto dal Vice Presidente di Federcasse e Presidente della Federazione Toscana delle BCC Matteo Spanò, ha visto i contributi portanti del Presidente del GSE – Gestore Servizi Energetici Paolo Arrigoni; Giorgio Graditi, Direttore generale ENEA; Patrizia Claps, Direttrice Centralepersone fisiche, lavoratori autonomi ed enti commerciali Agenzia delle Entrate; Livia Salvini, Ordinario di Diritto Tributario all’Università Luiss “Guido Carli” che hanno fatto il punto sulla diffusione delle CER,sulla normativa di riferimento ormai definita e – soprattutto – sui temi di carattere fiscale, giuridico ed amministrativo, anche di particolare complessità, che presiedono alla costituzione, alla gestione ed allo sviluppo di una comunità energetica.
Le esperienze già avviate – e che possono diventare “casi di scuola” in tema di mutualità energetica – sono state invece oggetto delle presentazioni affidate ad Alessandro Ceschi, Direttore della Federazione Trentina della Cooperazione, con già all’attivo 5 Comunità Energetiche in forma cooperativa costituite e 30 ulteriori progetti in corso che si avvalgono anche dell’esperienza storica delle cooperative elettriche; Elisa Brunner, Responsabile Comunità energetiche della Federazione Cooperative Raiffeisen dell’Alto Adige, con 3 CER già costituite, altrettante in via di costituzione ma soprattutto una “domanda” di mutualità energetica che coinvolge in maniera capillare le zone di competenza delle Casse Raiffeisen; Gianni Parigi, Vice Direttore della Federazione Toscana delle BCC, che ha da poco gestito l’avvio della CER promossa dalla BCC Pontassieve e che ha allo studio un progetto di promozione di Comunità Energetica per ciascuna BCC aderente; Paolo Tripodi, Chief Operating Officer di BCC Banca Iccrea. L’impegno più generale della cooperazione è stato invece sottolineato da Roberto Savini, Responsabile Politiche Energetiche e Sostenibili di Confcooperative e da Maria Adele Prosperoni, Responsabile Servizio Ambiente ed Energia della medesima Confederazione.