Con la Bcc per 366 giorni

Con la Bcc per 365 giorni all’ anno, anzi di più, visto che il 2008 è bisesto e il 29 febbraio aggiunge una pagina all’agenda e prolunga il calendario. E parliamo proprio di agenda e calendario marchiati Bcc, immancabili e puntuali come il cambio di data più atteso e celebrato, il ponte fra un anno e l’altro, per convenzione (e convinzione abbastanza diffusa) il passaggio tra il vecchio e il nuovo. Ma che un’agenda, da un anno all’ altro, sia nuova non è certo materia da lancio d’agenzia,meno scontato sia innovativa, nella forma, quindi, nella funzionalità. Per il 2008 il diario di viaggio nel futuro offerto su richiesta a soci e clienti dalla Bcc riprende l’impianto del collega del 2007, ormai quasi in odore di pensione e di ricordi. Altezza 21 e lunghezza 15 centimetri sono dimensioni d’ingombro che non risultano veramente tali: in borsa, nella valigetta, in cartella, nello zainetto entrano a meraviglia. Il dorso spiralato, poi, che la assimila per veste ai notes, garantisce, in ogni situazione, la maneggevolezza che dovrebbe distinguere le agende.Almeno quelle di chi non le considera un regalo di routine in sul declinare dell’anno, ma le sfrutta per quello che sono, uno strumento che si offre per l’uso quotidiano, promemoria, tempo da sfogliare tra un appuntamento e l’altro. Si veste di un elegante crystal silver il 2008 Bcc, l’anno 111 della Banca, che proprio nel quotidiano, nella cadenza lavorativa del giorno per giorno, dimostra ancora una volta, con qualche particolare decisivo, di essere differente. Dall’ anno sempre a portata di mano e da riempire con i contenuti delle proprie giornate, all’ anno stampato e appeso al muro, da voltare ogni mese, il calendario; un’altra tradizione cui la Bcc non deroga. L’edizione 2008 propone un viaggio sul territorio, quel territorio che è il campo d’azione della Bcc e che, di anno in anno, va rimodulando il suo perimetro. I dodici scatti del percorso gennaio – dicembre si sviluppano fra altrettante realtà dove la Banca opera, inquadrano situazione urbane o scorci, spesso sorprendenti, di natura. Così, nel volgere di dodici mesi, ecco uno spaccato del territorio in grado di restituirne la varietà di situazioni e ambienti dell’ Altomilanese e del Varesotto. Si va dai boschi alle periferie delle città, dove a intermittenza baluginano i segni della presenza umana, ai corsi d’acqua, in questo caso più direttrici dell’attività agricola che solco segnato dalle correnti in natura. E non mancano – né potevano mancare, volendo ritrarre fedelmente questo territorio – sguardi urbani; cortili, fontane, palazzi, i testimoni dell’intervento umano, della trasformazione indotta dall’ ingegno, dal gusto, oltre che dalle necessità del più intraprendente abitante del pianeta. Ma, forse, a vincerla nelle immagini non è la separazione netta, la contrapposizione fra natura e città, è la compresenza, in molti casi garbata, degli elementi, nel mantenimento di un equilibrio che potrebbe essere un augurio sincero per il 2008, e non soltanto per i soci e gli amici della nostra Bcc.

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