Facciamo la nostra parte senza compromessi

L'editoriale del presidente del Consiglio di Amministrazione

In questo 2009 caratterizzato dall’attesa della crisi, siamo chiamati ancor di più a svolgere il nostro ruolo a sostegno delle famiglie e dell’economia dei nostri territori. Una cosa è certa: non ci tireremo indietro». Così concludevo l’editoriale di due mesi fa, parlando delle tante iniziative in cantiere sulle quali, come consiglio di amministrazione, abbiamo cominciato a lavorare dall’autunno scorso, all’indomani dei venti gelidi della crisi che hanno cominciato a spazzare anche i nostri territori. Volevamo, e dovevamo, fare qualcosa per aiutare i nostri soci, i nostri clienti, il nostro territorio. E come avrete già avuto modo di vedere sui mass media, e potete approfondire nelle pagine di questo numero della Voce, la nostra parte la stiamo facendo, davvero senza compromessi. A partire dai soci, per i quali come consiglio di amministrazione abbiamo deciso di non toccare lo spread dei tassi dei rapporti in essere. Come sapete, negli ultimi mesi dello scorso anno sono state molte le banche a ritoccare all’insù gli spread per compensare il calo dei tassi di interesse. Una manovra, questa, accompagnata dalle richieste di ulteriori garanzie reali alle imprese e agli imprenditori: non per concedere nuove linee di affidamento, ma per mantenere in vita quelle esistenti. Noi no. Non solo non l’abbiamo fatto, ma per i nostri soci abbiamo messo in campo la risposta decisa e convincente del mantenimento dello spread dei rapporti in essere. Anche ai nostri clienti abbiamo dimostrato con i fatti il nostro essere banca locale, realmente di aiuto al territorio, differente nella concretezza delle proprie scelte. Così, anche ai clienti, fino alla fine di questo mese di marzo non abbiamo toccato lo spread dei rapporti in essere e il rialzo che diventerà operativo dal primo di aprile è uno dei più bassi del mercato bancario. Infine il nostro territorio, che sta risentendo della crisi. A pagarne il prezzo sono tante famiglie, colpite dal dramma della cassaintegrazione, ma anche molte imprese che tentano con fatica di rilanciarsi. Ecco, allora, la decisione di intervenire a favore di entrambi, con la scelta di anticipare la cassa integrazione a costo zero, rimettendo sul territorio parte di quell’utile per noi generato dal territorio stesso. Non mi dilungo oltre, ma sull’operazione della cassa integrazione voglio chiarire un ultimo, basilare concetto: per questo intervento non abbiamo fatto distinzione tra nostri soci e clienti e clienti di altre banche. Perché quando diciamo che la nostra banca è l’ultima e unica vera banca autenticamente locale, quando sosteniamo che siamo un valore per il nostro territorio, esprimiamo concetti di solidarietà, cooperazione, mutuo soccorso. E non messaggi consociativi.

di Lidio Clementi

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