Posta al piano terra in una palazzina di via Roma, all’ombra della chiesa parrocchiale, la filiale di San Giorgio su Legnano della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è tranquilla ed accogliente. Luisa Coltro, la direttrice, è alla guida del “team” di San Giorgio dal 2004. Da due anni, dunque, varca quotidianamente la soglia di via Roma, ma nel nostro Credito Cooperativo è entrata 23 anni fa, e questa lunga esperienza è di aiuto a lei e ai colleghi per la conduzione della filiale. Luisa Coltro è una “vecchia conoscenza” anche per le pagine de «La Voce»: nel maggio 2004, pochi mesi prima che fosse trasferita a San Giorgio, infatti, Luisa fu ospite di queste pagine in qualità di direttrice della filiale di Canegrate. Come allora, ribadisce oggi: «L’età a una donna non si domanda». Noi ci abbiamo provato; ma il mistero, almeno ai lettori, resterà celato ancora per molto. La carriera della Coltro prende il via nel 1983, come “sportellista” nella sede di Busto Garolfo: «La ragione sociale era ancora Cassa Rurale», ricorda sorridente. Bancaria doc, non pensa agli anni, ma ai cambiamenti di ragione sociale. L’anno seguente, e siamo nel 1984, Luisa Coltro approda a Parabiago e qui vi resta per dieci anni quando, nel 1994, viene spostata a Villastanza con la qualifica di responsabile di filiale. Dalla frazione di Parabiago, si è poi spostata a Dairago e Canegrate, Fino ad arrivare a San Giorgio nell’ottobre di due anni fa. «Il rapporto con la cliente sangiorgese – racconta la direttrice – è molto intimo, personale e confidenziale. Per certi versi è simile alla realtà di Canegrate anche se le differenze sono sostanziali. Canegrate stava – e sta ancora oggi – crescendo molto: tradizione e modernità camminano di pari passo e nessuno vuole che l’una prevarichi sull’altra. San Giorgio è più intima, meno imprevedibile, ma sicuramente più serena e attenta. Il vero segreto del nostro credito cooperativo è questo: mettere a disposizione se stessi dimostrando di essere persone prima che bancari. A San Giorgio non si potrebbe ragionare diversamente». Qui, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è arrivata nel 1990. Da sedici anni, quella piccola filiale che si apre sulla via principale della cittadina alle porte di Legnano, è riuscita a entrare in simbiosi con la comunità, con le istituzioni, con il mondo associazionistico, con la gente “di tutti i giorni”. Un merito dimostrato dal fatto che il Comune di San Giorgio ha affidato alla filiale della nostra Bcc il compito di “tesoreria comunale”: «È per noi un vanto – racconta ancora la direttrice -. Essere stati riconosciuti dall’amministrazione comunale quale partner eccellente per le attività di tesoreria non può che darci soddisfazione e trasmetterci fiducia per il nostro operato». Una filiale, quella di San Giorgio, dove il gentil sesso la fa da padrone e dove non si può certo parlare di quote rosa. Oltre alla direttrice, infatti, nei locali di via Roma lavorano Maria Luisa Gadda, che si occupa anche del ramo finanza, e Nadia Garavaglia, addetta allo sportello servizi alla clientela. Luigi Pedretti e Fabio Bellusci completano l’organico, ma hanno un bel d’affare a tenere testa alle tre colleghe. I numeri: oltre 1.500 correntisti, su una popolazione di 6mila abitanti, sono il segno indelebile delle radici operose e concrete che la nostra Bcc è riuscita a far crescere nel tessuto sociale cittadino. Un rapporto che la nostra Banca non manca mai di rispettare. Lo scorso anno, di fatto, grazie all’importante contributo garantito, la parrocchia di San Giorgio ha potuto restaurare la “Pala dell’Assunzione” e riportarla a nuova vita all’interno della basilica centrale. Nelle scorse settimane, il parroco don Luciano ha ritrovato dei quadri storici abbandonati. Una restauratrice di Rho li ha portati a nuova luce. La dimostrazione che anche in un piccolo paese come San Giorgio non è raro trovare “tesori preziosi”.
San Giorgio, terra di tesori nascosti
Due quadri di incerta attribuzione, ma sicuramente risalenti al Sedicesimo secolo, sono stati ritrovati nelle cantine della chiesa della Beata Vergine Assunta a San Giorgio su Legnano. Il ritrovamento è giunto a un anno di distanza dal recupero della pala lignea raffigurante l’Assunzione della Madonna (portata a nuova luce e ora visibile all’interno della Basilica grazie al contributo della nostra Bcc). Anche in questa seconda occasione, il restauro è stato possibile in seguito all’interessamento del nostro Credito Cooperativo: «L’importanza della cultura – ha commentato Alberto Morandi, presidente del Progetto Soci – è per noi fondamentale. Tutelarla e salvaguardarla corrisponde a tutelare e salvaguardare le nostre tradizioni e il nostro territorio». I due dipinti, risalenti alla scuola cremonese vicina a Bernardino Campi e datati attorno alla metà del 1500, raffigurano l’Arcangelo Gabriele e la Madonna che riceve l’annuncio. Don Luciano Premoli, parroco nella chiesa della Beata Vergine di San Giorgio su Legnano, a solo un anno dalla celebrazione per il restauro della Pala dell’Assunzione, ha potuto festeggiare nuovamente un ritrovamento tanto importante: domenica 23 aprile, alle 15,30, si è svolta la celebrazione eucaristica per presentare i quadri appena restaurati che sono stati appesi a fianco del portone d’ingresso della chiesa di via Roma. L’intervento di riqualificazione è stato affidato a un’esperta restauratrice di Rho, Gabriella Mantovani, attiva nel settore da decenni e specializzata nel restauro di pittu- ra in olio su tela. «Purtroppo – è stato il commento della restauratrice – non è ancora possibile attribuire un autore certo alle due opere in quanto bisognerebbe effettuare degli studi più approfonditi. Di certo, sono risa- lenti al periodo del manierismo lombardo». La restauratrice ha aggiunto che «non è stato un compito facile» portare a nova luce i quadri. «Si è trattato – ha precisato – di un restauro completo, iniziato a gennaio e conclusosi all’inizio del mese di aprile. La pulitura dei dipinti è stata laboriosa, in quanto, nel corso dei secoli, sono stati fatti diversi tentativi di intervento sulle due opere con il risultato di ottenere diversi strati di colore sulla tela che hanno formato un effetto “toppa”. Per l’Angelo, in particolare, si è trattato di raschiare i diversi strati delle ver- nici antiche per recuperare così una cromia brillante tipica dell’epoca».

