Ottant’anni di commercio, territorio e comunità: un patrimonio che continua a generare futuro

Ottant’anni di Confcommercio raccontano la storia viva del commercio varesino, fatta di imprese, persone e territori che cambiano. Il Gran Galà del Commercio ha celebrato questo patrimonio con immagini, memoria e futuro, ricordando quanto negozi e servizi siano ossigeno per le comunità. Scazzosi e Solbiati: «Per la Bcc sostenere il commercio significa sostenere la vita dei nostri paesi».

La serata del 30 novembre al Teatro di Varese aveva l’eleganza delle occasioni che contano. Una luce morbida avvolgeva il foyer, trasformato in un percorso narrativo fatto di fotografie, manifesti, ritagli di giornale, volti di ieri e di oggi. Ottant’anni di storia imprenditoriale scorrevano lungo i pannelli, raccontando le cinque Confcommercio territoriali della provincia -Varese, Gallarate e Malpensa, Busto Arsizio e Medio Olona, Saronno e Luino- e la loro capacità di tenere insieme generazioni di commercianti, negozianti, artigiani del quotidiano. Un patrimonio vivo, che siamo stati onorati di sostenere come Bcc.
Sedersi in platea significava entrare in una storia che appartiene a tutti: ottant’anni sono un tempo lungo, che attraversa cambiamenti economici, sociali, urbanistici. Eppure, mentre scorrevano le scene dello spettacolo “Aria. Musiche da Oscar”, era evidente come quell’anniversario fosse tutt’altro che un esercizio della memoria: era, al contrario, un modo per dire che il commercio resta una delle colonne portanti della provincia di Varese.
Lo dicono i numeri: un territorio con oltre 57 mila imprese attive, 283 mila addetti, una densità imprenditoriale pari a 48 imprese per chilometro quadrato. Il commercio pesa per più del 21% del tessuto produttivo, i servizi per oltre il 44%. Un’economia che vive nell’incontro quotidiano tra persone, e che vede Varese quinta provincia lombarda per numerosità di imprese terziarie. Una vocazione che non si studia, si respira: tra vetrine illuminate, mercati rionali e centri storici che ancora oggi, nonostante le chiusure che sono sotto gli occhi di tutti, tengono insieme identità e vitalità.

L’ultima congiunturale della Camera di Commercio racconta una provincia che, pur affrontando rallentamenti e incertezze, ha saputo mantenere stabilità nei servizi (+0,9%) e tenuta nel commercio (-0,7%), segno di un’economia che trova nel terziario una colonna portante, sicuramente arricchita dalla crescita del comparto turistico varesino. E laddove alcune aree hanno registrato la contrazione, è proprio lì che emerge la necessità di unire le forze, rafforzare le reti, accompagnare la trasformazione.
Le cinque Ascom territoriali, negli anni, sono state questo: una cintura di protezione, un motore di innovazione, un presidio di comunità. La festa degli 80 anni ha richiamato centinaia di commercianti, e dalle loro parole è emersa una consapevolezza forte: il commercio non è solo attività economica, ma qualità della vita, identità dei luoghi, capacità di creare spazi in cui le persone possano fermarsi, incontrarsi, riconoscersi. È un messaggio che attraversa tutta la provincia e che oggi, più che mai, trova ascolto.
In questo cammino, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate sente di avere un ruolo preciso. «Il commercio è un pilastro del nostro territorio -dice il nostro presidente, Roberto Scazzosi-. Negozi, pubblici esercizi, attività di prossimità: sono il volto quotidiano delle nostre comunità. Sostenere chi fa impresa significa sostenere la vita delle nostre città. Per questo essere accanto a Confcommercio in questo anniversario non è solo un gesto simbolico, ma un impegno concreto».

Un impegno che il nostro direttore generale, Roberto Solbiati, lega anche alla visione cooperativa della Bcc: «Il commercio racconta il territorio e ne custodisce le relazioni. Noi crediamo nel valore delle reti, delle imprese che si mettono insieme, della capacità di creare opportunità anche nei momenti più complessi. La banca ha senso se resta dentro la vita delle comunità che serve: qui, in mezzo ai commercianti, questo senso è evidente».
In platea, durante la serata, la musica ha lasciato spazio anche alle parole: la storia di questi 80 anni è stata scandita dal ricordo dei momenti più difficili, dalle trasformazioni dei centri storici, dalle nuove sfide della digitalizzazione e del turismo. Ma ciò che ha colpito più di tutto è che si trattava di un racconto collettivo, dove ognuno -dal macellaio al libraio, dal barista al piccolo imprenditore- aveva avuto un posto. È questa la forza di Confcommercio, sottolineata anche dal francobollo commemorativo emesso a livello nazionale: un segno tangibile di riconoscimento, un frammento di carta che diventa simbolo di un’identità condivisa, di un’Italia che ancora vive nelle sue attività di prossimità.
E mentre nel foyer le immagini continuavano a scorrere -le botteghe del dopoguerra, le insegne degli anni Settanta, le prime vetrine illuminate dei centri commerciali naturali- il senso della serata diventava chiaro: non si celebravano solo 80 anni di associazione, ma 80 anni di vita economica, sociale e umana. Un percorso fatto di resilienza, di visione, di volontà di restare presidio nei luoghi dove altri, spesso, hanno scelto di arretrare.

La provincia di Varese è questo: un territorio che cambia, sì, ma che non rinuncia al valore della relazione. E Confcommercio, con le sue anime territoriali, è stata e continua a essere una delle sue infrastrutture più preziose. «Come Bcc, sentiamo forte questa affinità: la prossimità è un modo di lavorare, prima ancora che un modello economico -conclude Scazzosi. E quando una comunità celebra chi tiene accesa la luce delle città, noi non possiamo che esserci. Gli 80 anni delle cinque Ascom non sono solo un traguardo. Sono un nuovo inizio. E raccontano una promessa: continuare a costruire valore, insieme».

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