Il motore della ripresa potrebbe arrivare dal commercio di servizi “un potente motore di crescita della produttività”, il Governatore della Banca d’Italia

Fabio Panetta
Fabio Panetta (foto credits shutterstock)
"Negli ultimi vent’anni gli scambi di servizi digitali sono cresciuti a un ritmo medio annuo dell’8 per cento, il doppio rispetto a quelli tradizionali come il turismo e i trasporti", Fabio Panetta

“Come accaduto in passato per i beni, il commercio di servizi può rappresentare unpotente motore di crescita della produttività5, contribuendo a ridurre i divari tra paesi e acontenere l’inflazione. Perché questa transizione sia sostenibile, è tuttavia necessarioaffiancarla con sistemi di protezione sociale e investimenti mirati nel capitale umano, cosìda tutelare i lavoratori più esposti ai cambiamenti tecnologici”, ha scritto nella Relazione Annuale il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta.

“Rischi insidiosi derivano dalla concentrazione di potere in poche grandi imprese globali, che guidano l’innovazione tecnologica, controllano enormi volumi di dati e minacciano la concorrenza. Il valore complessivo delle  sette  principali  aziende  tecnologiche  statunitensi  supera  oggi i 15.000 miliardi di dollari. Di fronte a questo scenario è imprescindibile un’efficace regolamentazione che tuteli i diritti dei consumatori, la pluralità dell’informazione e la concorrenza, senza soffocare l’innovazione.

È sorprendente che lo scambio di beni continui a rappresentare il principale terrenodi confronto nelle attuali dispute commerciali, nonostante il ruolo crescente dei servizi nell’economia mondiale. In questo settore gli Stati Uniti evidenziano un ampio surplus, anche nei confronti dell’Unione europea, in particolare nei servizi digitali (fig. 2.a).

Dalla crisi finanziaria globale in poi, il commercio internazionale di servizi ha registrato una crescita superiore a quella degli scambi di beni (fig. 2.b), raggiungendo il 15 per cento del PIL mondiale, un quarto del commercio complessivo e un terzo degliscambi all’interno delle filiere produttive globali. Anche nel commercio di beni, lacomponente riferibile ai servizi – come il marketing, il design e l’assistenza post-vendita – rappresenta una quota crescente del valore aggiunto.

A trainare questa espansione è stata soprattutto la digitalizzazione, che ha reso piùagevole l’erogazione di servizi a distanza4. Negli ultimi vent’anni

gli scambi di servizi digitali sono cresciuti a un ritmo medio annuo dell’8 per cento, il doppio rispetto a quelli tradizionali come il turismo e i trasporti”.

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