In memoria dei martiri delle Foibe a Vanzaghello c’è un parco

Foibe
Tra il 1943 e il 1947 i partigiani jugoslavi misero in atto una truce pulizia etnica contro gli italiani. Per non dimenticare ogni piccolo gesto è importante.

I morti e le vittime di persecuzioni hanno tutti pari dignità e come tali meritano rispetto e riconoscenza, attraverso la ricostruzione reale e veritiera della storia, dove i regimi di qualsiasi colore, nazifascisti e comunisti, sono sempre e a prescindere da condannare. Ancora oggi a perenne ricordo di quanto tristemente accaduto, anche Vanzaghello dedica con gratitudine e riconoscenza ai martiri delle foibe questo spazio verde, per non dimenticare mai”, con queste motivazioni lo scorso anno il sindaco di Vanzaghello ha intitolato i giardini pubblici di via Paganini ai martiri delle Foibe.

Furono quasi ventimila gli italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe, le fenditure carsiche usate come fosse comuni, dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale. La giornata in loro memoria è stata istituita solo nel 2005, ma da allora sono moltissime le iniziative che si susseguono. Erano i primi anni quaranta del secolo scorso. L’esercito fascista era allo sfascio. La violenza esplose subito dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943. “In Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicarono contro i fascisti che, nell’intervallo tra le due guerre, avevano amministrato questi territori con durezza, imponendo un’italianizzazione forzata e reprimendo e osteggiando le popolazioni slave locali”, ricorda lo storico e giornalista Luciano Garibaldi.

“Con il crollo del regime – siamo ancora alla fine del 1943 – i fascisti e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo, prima torturati e poi gettati nelle foibe. Morirono, si stima, circa un migliaio di persone. Le prime vittime di una lunga scia di sangue”.

Tra il 1943 e il 1947 si perpetrarono uccisioni di massa di militari e civili italiani in Istria, Fiume e Dalmazia da parte di partigiani jugoslavi. Si trattò di una truce pulizia etnica contro gli italiani. La crudeltà con la quale queste uccisioni avvenivano è paragonabile soltanto allo scempio perpetrato dai nazisti sugli ebrei e su tutte le vittime dei campi di sterminio.

Per questo sono importanti anche i piccoli gesti per ricordare, perché non succeda di nuovo, sotto altre ideologie, in altri luoghi.

“Per la nostra comunità – ha detto Gatti nel suo discorso di intitolazione del parco locale ai martiri delle Foibe – rappresenta un momento di particolare significato, quello di lasciare un segno indelebile nella memoria di tutti, e continuare un percorso storico che renda dignità ai martiri delle foibe, un pezzo di storia troppo spesso dimenticata, a discapito di migliaia di vittime, innocenti, ignare del loro destino, ma costrette a subire ingiustizie, torture e soprusi, pagate con il caro prezzo della morte”.

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