Va in scena il 27 ottobre a Gavirate uno spettacolo particolare: “Singolare Femminile”, pensato per ricordare Aurella, recentemente scomparsa per un tumore al seno e tutte le donne malate come lo è stata lei. Sul palco la compagnia di “C’est la vie qui danse” è un gruppo di donne nato nel 2013 da un progetto riabilitativo di danzaterapia rivolto alle donne colpite da tumore al seno presso l’U.O. dell’Oncologia Medica dell’Ospedale di Circolo di Varese. Appuntamento alle 20,30 all’auditorio di Gavirate. L’ingresso è libero.
Prendersi cura di sé dopo una diagnosi di tumore al seno vuol dire a volte entrare in un luogo sconosciuto fino a quel momento. Un luogo fisico, tangibile, fatto di ospedali, medici, infermieri, cure e terapia, ma anche un luogo emotivo nuovo che irrompe all’improvviso nella vita di una donna dove ad essere ferito non è solo il seno, ma la sua identità femminile, il suo sentirsi donna. Lo spettacolo “Singolare Femminile” ha come obiettivo principale il dare voce alla tematica del tumore al seno su quello che è per una donna “la vita dopo la malattia”. Paura, senso di impotenza e di solitudine invadono le giornate con un dolore che spesso non si riesce a raccontare, che non è palpabile. Le parole a volte non bastano, ma la malattia ha qualcosa da dire a se stessi e agli altri. “C’est la vie qui danse” è un gruppo di donne nato nel 2013 da un progetto riabilitativo di danzaterapia rivolto alle donne colpite da tumore al seno presso l’U.O. dell’Oncologia Medica dell’Ospedale di Circolo di Varese. Attraverso la danzaterapia queste donne hanno affrontato e trasformato questo dolore con le parole del corpo. Durante gli incontri si è creato un forte senso di appartenenza affettiva e di condivisione. Da questa esperienza molto significativa, per queste donne inizia a divenire importante raccontare anche ad un pubblico la propria storia attraverso la danza, la loro danza. Prende avvio così un laboratorio di TeatroDanza con la collaborazione di tre attrici e il desiderio di ricerca verso quella dimensione artistica e creativa capace di verità. Attraverso l’apporto attoriale nasce questo spettacolo “Singolare Femminile” presentato per la prima volta il 15 maggio 2016 nella Hall dell’Ospedale di Circolo di Varese e successivamente al Teatro Santuccio di Varese nel convegno “Ri-trovarsi: donne e percorsi dopo il tumore al seno. Parole, danza e storie tutte da vivere” organizzato da Ines Rita Domenichini e sostenuto dalla Coopuf Iniziative Culturali.
Le donne del gruppo “C’est la vie qui danse” non sono artiste professioniste, ma sono artiste nell’affrontare la malattia e l’arte prima di tutto è: creatività nel trasformare.
Il desiderio e la “missione” per il gruppo “C’est la vie qui danse” è di continuare a portare questo spettacolo negli ospedali dove altri pazienti possano sentire sollievo sia per il forte scambio empatico che si crea durante lo spettacolo e sia per dare un esempio di come da un momento difficile della propria esistenza si possa vivere un’esperienza positiva traendone così una risorsa per sé e per gli altri. L’intento però è anche quello di presentare lo spettacolo non solo negli ospedali, ma anche in altri ambiti, culturali, sociali, educativi e scientifici. Malattia dunque come esperienza di vita, di conoscenza che ci mette di fronte a noi stessi, a delle domande che probabilmente non ci saremmo mai posti, malattia come rinnovamento e cambiamento. Un’esperienza più che mai affettiva che chiede condivisione e rispetto perché nella malattia c’è tanta vita!
Lo spettacolo del 27 ottobre è dedicato a una persona speciale, Aurella , una come loro, una di loro. Una donna che ha danzato la malattia insieme a questo gruppo traendone sempre fonte di vita in uno scambio affettivo e corale.
Singolare Femminile si costruisce nel dispiegarsi di un processo creativo che coglie il significato simbolico dei gesti e del linguaggio corporeo, per raccontare l’esperienza di una malattia come il tumore al seno. Parla di fatica, dolore acuto, voglia di scappare, di negare, ma anche di un ritrovato senso, che come un seme si schiude per divenire risorsa vitale.
Singolare Femminile è la donna “ferita”, ma non solo…è la donna ombra, è quell’unicità che si nutre di intuizione e istinto, è il bagaglio pesante dei luoghi comuni, degli stereotipi vecchi e nuovi, ma soprattutto è quello che le donne sentono e scoprono nel difficile cammino verso la scoperta del proprio Sé.
Le danzatrici: Daniela Belluzzo, Catia Corti, Monica Gianni, Euridice Padovani, Emanuela Talamona, Barbara Togni, Patrizia Vanini, Siviana Zanella
Le attrici: Anna Maria Rizzato, Antonella Tranquilli
Voce narrante: Simonetta Boria
Testi: Daniela Belluzzo, Ines Rita Domenichini
Direzione artistica e coreografie: Ines Rita Domenichini – danzaterapeuta (APID)
Questo spettacolo è stato promosso dal “Progetto Rughe” con sede a Gavirate, che si occupa di aiuto alle famiglie dei malati di Alzheimer e demenza e ha come scopo il combattere lo stigma della malattia.