E’ successo il 7 ottobre 1869. Il Comune di Gallarate 155 anni fa, sullo slancio del grande sviluppo industriale che stava vivendo, veniva ampliato inglobando i piccoli Comuni limitrofi di Cedrate ed Arnate. Fu nell’era napoleonica, infatti, che Gallarate scoprì la sua vocazione industriale. Cessava così I’entità comunale di Cedrate che, fino a quel momento, aveva avuto un suo sindaco e un suo consiglio comunale insediati nel “broletto” a fianco della chiesa parrocchiale. Una forma di identità amministrativa, invece, venne mantenuta sino al 1911 poiché, solo a quella data, nonostante i ricorsi al ministero, anche il bilancio di Cedrate venne unificato a quello di Gallarate.
Pochi anni prima Gallarate, con decreto del 19 dicembre 1860 firmato dal Principe Eugenio di Savoia-Carignano, fu insignita del titolo di città. Da qui iniziò una vera e propria espansione: vennero inglobati i comuni di Arnate e Cedrate, mentre in epoca fascista vennero aggiunti Caiello e Crenna.
Nel 1926, infatti, con la creazione della provincia di Varese, Gallarate perse parte della propria importanza perché, con la riorganizzazione territoriale, venne chiusa la Sottoprefettura, fino ad allora ospitata a Palazzo Borghi.
Fu la vocazione industriale a mantenere Gallarate una città viva e fiorente: lo testimoniano, oltre alle aziende ancora esistenti, i capannoni in stile liberty e le tante ciminiere: nel XX secolo, infatti, Gallarate era ancora nota come “la città dalle cento ciminiere”.

