Una BCC al passo con i tempi

Roberto Scazzosi, presidente Bcc Busto Garolfo e Buguggiate
L'editoriale del presidente del Consiglio di Amministrazione

Abbiamo ripetuto spesso che l’assemblea rappresenta il momento clou della vita associativa della nostra banca. E ripensando al nostro incontro del 29 maggio al Teatro Sociale di Busto Arsizio se ne possono capire le ragioni. Oltre all’illustrazione e alla votazione del bilancio, che di ogni azienda, quindi anche di una cooperativa come la BCC, rappresenta il documento principe, all’ordine del giorno figuravano due argomenti che, in ambito locale e nazionale, sono e saranno sempre più di fondamentale importanza per la nostra banca e per il nostro movimento. Le informative sulla costituzione di BCC Insieme Mutua e sul processo di riforma del Credito Cooperativo in atto, dopo la conversione in legge del decreto da parte del Senato lo scorso aprile, hanno sottoposto all’attenzione della base sociale temi che ci proiettano nel futuro. Gli ambiti sono diversi: la mutua riguarda i nostri soci, i clienti e i dipendenti; la riforma, dopo aver impegnato, nella sua fase di gestazione, Federcasse, Governo e Banca d’Italia, coinvolgerà oltre 360 istituti che, sul territorio nazionale, contano oltre 4mila sportelli. Se il presidente di Federcasse Alessandro Azzi, a proposito della riforma, ha parlato di terzo tempo del Credito Cooperativo, io mi permetto di dire che la mutua è il terzo tempo della nostra BCC. Dopo l’attività bancaria, fatta di erogazione del credito e fornitura di servizi, e dopo l’offerta culturale e ricreativa del nostro CCR andiamo a completare l’offerta con un ente che interesserà, da subito, l’ambito sanitario e, a seguire, quello sociale. È una direzione nuova che prende il nostro impegno per il territorio, in linea con tempi che vedono l’arretramento del welfare e che quindi ne richiedono l’integrazione. Come nuova è la direzione da percorrere, a livello nazionale, conseguenza della riforma. Rafforzare il Credito Cooperativo significa passare alla coesione integrata, significa che non è più il tempo di BCC atomistiche, ma di assicurare una stabilità che il regolatore ritiene sia garantita attraverso l’adesione a un gruppo bancario. E questa –come abbiamo più volte detto– sarà la nostra scelta. Una novità, quella del gruppo unico portata dalla riforma, che non collide però con quello che siamo sempre stati e abbiamo sempre fatto: mutualità e territorialità restano i cardini del nostro fare banca, con una completezza di proposta verso le esigenze di soci e clienti superiore, con una filiera corta e risposte rapide nei rapporti con soci e clienti. Insomma, strumenti e modalità cambiano e si aggiornano, ma il nostro spirito resta.

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