Quando una banca fa la differenza

Firmato l’accordo con artigiani e industriali sull’anticipo della Cig a tasso zero. Clementi: «Se vogliamo parlare di aiuti alle famiglie, allora che siano veri aiuti». Camera Magni (industriali): «Le banche di grandi dimensioni riducono l’erogazione». Toniolo (artigiani): «Una risposta forte»

11Due cifre prima di ogni discorso: 2 milioni 520mila euro.Laprima sta per il fondo di solidarietà costituito dallaBccper anticipare laCassa integrazione guadagni straordinaria nell’Altomilanese, la seconda per indicare oneri e costi per lavoratori e imprese che aderiranno all’iniziativa. Da una parte le risorse, dall’altra lo spirito dell’iniziativa siglata il 25 febbraio dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate con Confindustria e Confartigianato Alto Milanese. Da una parte la liquidità, dall’altra il quid che fa la bancadifferente: «Sedi aiuto edi sostegno alla ripresa e alle famiglie stiamo parlando, aiuto vero deve essere – esordisce il presidente Lidio Clementi -, quindi per noi della Bcc è naturale intendere l’intervento senza costi, oneri, tassi o che altro a carico del lavoratore o delle imprese. Per intenderci, senza neppure l’imposta da bollo: la paghiamo noi». Così è cominciato il 2009 in Bcc, lavorando a un’iniziativa che guardasse negli occhi la realtà. E chi vuole misurarsi con la realtà oggi deve misurarsi con la crisi e i suoi effetti, sui lavoratori e le imprese. «Le aziende sempre più si trovano ad affrontare conti economici con margini in calo e situazioni di cassa non idonee a sostenerne l’operatività – ha spiegato Eugenio Camera Magni, presidente del Gruppo Piccola Industria Confindustria Alto Milanese-. 12E questo perché le banche, principalmente quelle di grandi dimensioni, stanno riducendo l’erogazione di finanziamenti e, al contempo, stanno praticando un netto rialzo degli spread». In questa situazione di crisi produttiva e finanziaria si colloca l’accordo per anticipare la Cigs, pensato per i dipendenti delle micro e piccole imprese con meno di cinquanta dipendenti attive in provincia di Milano nel territorio di competenza della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e aderenti alle associazioni territoriali di Confindustria e Confartigianato. L’intesa sottoscritta fra le parti prevede la costituzione, da parte della nostra Bcc, di un fondo di solidarietà rotativo, valido per tutto il 2009, di 2 milioni 520mila euro. Ai lavoratori sarà anticipata, il 10 di ogni mese, la quota dovuta da parte dell’Inps, in proporzione alle ore di cassa integrazione effettuate nel mese precedente sino a un massimo mensile di 900 euro. Ogni lavoratore potrà godere dell’agevolazione per un massimo di sette mesi e, comunque, sino all’avvio del pagamento diretto da parte dell’Inps. Tradotto in numeri, in caso di utilizzo complessivo del plafond, i lavoratori che accederanno al sostegno oscilleranno tra 800 e 1.600 in relazione alla durata dell’erogazione e dei tempi entro i quali arriverà il pagamento. «Quando a gennaio la presidenza ha voluto questa operazione ho aderito immediatamente -ricorda il direttore generale Luca Barni-; poi, nel momento in cui ho dovuto tradurre in termini aziendali la decisione, mi sono tremate le gambe. 13Il sistema non supportava questa operazione e ci siamo dovuti inventare tutto. Infatti tutto sarà eseguito a mano, a riprova che non di un’operazione strettamente bancaria si tratta, ma di qualcosa di diverso, qualcosa di più; di un vero e proprio servizio. E a questo la struttura ha aderito con convinzione; un ulteriore segno di solidarietà in un momento in cui se ne avverte veramente grande bisogno». Parola d’ordine anticrisi, andare oltre gli schemi, quindi, «se pensiamo che le intese esistenti da tempo con le grandi banche coprono gli anticipi della cassa soltanto per quelle aziende che hanno avviato procedure fallimentari o concorsuali -nota il vicepresidente della Bcc Roberto Scazzosi-. Noi abbiamo voluto fare qualcosa di differente, noi abbiamo pensato a quelle aziende che stanno lottando per farcela, realtà per cui non è troppo tardi e per le quali non c’erano aiuti». Si agisce su un punto nevralgico della crisi che stringe tante imprese: la carenza di liquidità. L’azienda, in momenti grami come quelli scanditi dalla cassa integrazione, è di fronte a un bivio: anticipare l’aiuto che dovrebbe arrivare dallo Stato o tentare il rilancio. L’aut aut, inevitabilmente, sacrifica qualcosa. «Ma poter disporre di un aiuto realmente a costo zero, sia per il dipendente che lo riceve sia per l’azienda che attraversa un momento difficile di liquidità sono certo potrà contribuire al rilancio del nostro sistema economico -afferma il presidente di Confartigianato Alto Milanese, Edmiro Toniolo-. Questo accordo è una risposta forte, immediata e concreta; per questo abbiamo accolto da subito la proposta e la disponibilità della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate che, mettendo a disposizione del sistema Altomilanese questo plafond, dimostra, una volta di più, quale sia il reale valore di una banca locale per il suo territorio». Concretamente per accedere ai benefici contenuti in questo accordo si deve aprire un contro corrente in Bcc, senza alcun tipo di costo, né di apertura, né di gestione, né di chiusura, si firma il rid con cui si impegna l’Inps a versare in Bcc il corrispettivo della Cassa. Quando dall’Inps arriveranno i soldi la Bcc tratterrà quanto anticipato, naturalmente senza interessi; a quel punto il lavoratore potrà chiudere, sempre senza costi, il conto corrente. «È un’operazione atipica, esattamente come atipica, nel panorama delle banche, è la Bcc -commenta il presidente Lidio Clementi-. Siamo l’unica e ultima banca autenticamente locale dell’Altomilanese e del Varesotto, un territorio cui siamo legati da un rapporto forte e diretto. A fine anno, stendendo il bilancio, non stacchiamo cedole di dividendi: il nostro utile va in parte a patrimonio e in parte torna sul territorio per sostenerne lo sviluppo economico, sociale e culturale. Nel 2008 abbiamo restituito al territorio un milione e mezzo dell’utile; quest’anno, in questa congiuntura, non potevamo astenerci dal fare la nostra parte, dall’intervenire a sostegno del nostro territorio, dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese, soggetti cui servono fiducia, risposte rapide, concrete e coerenti». A questa concretezza, a questa coerenza la Bcc è avvezza da oltre 110 anni; risponde con gli strumenti in suo possesso e con la sensibilità per il sociale che è stampata a chiare lettere nel suo statuto alla situazione di crisi; non manda segnali alla concorrenza, segue e approfondisce una linea di lunga data; risponde con i fatti a una congiuntura non facile. Una congiuntura che limita le risorse e alza i rischi di dispersione di quel capitale umano che, specie nelle piccole e medie imprese, è rappresentato dalla professionalità dei lavoratori. «Questo territorio ha sempre avuto le risorse per fronteggiare le crisi che si sono presentate negli anni -ha concluso il direttore di Confindustria Alto Milanese Alberto Duvia-; non siamo di fronte a un fenomeno di deindustrializzazione, ci sono infatti molte realtà che presidiano egregiamente il mercato. Forse questo momento potrà servire a selezionare le banche, a imporre una distinzione fra attività di rischio e di credito. Siamo riconoscenti alla Bcc per questo accordo; mi preme però sottolineare la responsabilità in altre e più alte sfere: ammortizzatori sociali che non intervengono a fine mese non rispondono alle esigenze dei lavoratori e delle imprese e non ammortizzano le tensioni sociali». A ognuno la sua parte quindi, i soggetti dell’accordo, ognuno uscendo dagli schemi, hanno fatto la loro, hanno fatto, in quella dimensione locale che loro compete, semplicemente sistema.

Il punto

Arriva sempre un momento in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte, e questo è il momento della difficoltà, quando il si salvi chi può spesso la vince sui legami di solidarietà e aiuto reciproco cui sempre dovrebbero essere improntati i rapporti umani. Per questa crisi che c’è, che morde con grande forza e fa davvero male a tanta gente, ai dipendenti delle imprese come agli imprenditori, bisognava fare qualcosa. Ed ecco che la Bcc è andata dai suoi interlocutori privilegiati, Confindustria e Confartigianato locali, per condividere un intervento cui stava lavorando da settimane e che – come si è concordato – sarebbe stato davvero d’aiuto. Anticipo della cassa integrazione al 10 di ogni mese per un massimo mensile di 900 euro e per un massimo di 7 mesi: un accordo semplice nella sua esposizione, perché per fronteggiare questa crisi non servono bizantinismi di sorta, ma soltanto chiarezza e buona volontà. Se la Bcc dice intervento a costo zero, a costo zero è, senza sorprese, clausole invisibili, illusioni che precipitano in delusioni. Un aiuto ai lavoratori e alle imprese, perché non si cammina mai su una gamba sola; al massimo si zoppica. Se di aiuto e di sostegno alla ripresa e alle famiglie si parla, aiuto vero deve essere. Per questa iniziativa sulla cassa la banca riporta indietro le lancette di 20 o 30 anni rispetto alla tecnologia; operazioni a mano per intendersi, perché atipiche, che i dipendenti hanno accettato di buon grado. Anche questo è essere differenti.

Hanno detto

DUVIA_ALBERTO ALBERTO DUVIA

«Non siamo di fronte a deindustrializzazione; ci sono realtà che presidiano in modo eccellente il mercato. Forse questa crisi potrà operare una selezione fra le banche, imporre una distinzione fra le attività di rischio e di credito. Siamo riconoscenti alla Bcc per questo accordo: ammortizzatori sociali che non intervengono “a fine mese” non rispondono alle esigenze dei lavoratori e delle imprese»

 

BARNI_LUCALUCA BARNI

«Quando abbiamo tradotto in pratica la decisione della presidenza abbiamo fronteggiato difficoltà notevoli perché il sistema non supportava le operazioni; abbiamo dovuto inventarci come procedere. Torniamo indietro di anni, perché queste operazioni saranno fatte a mano in quanto assolutamente atipiche. È bello che i dipendenti abbiano accettato; è segno di solidarietà»

 

CLEMENTI

LIDIO CLEMENTI

«Arriva sempre un momento in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte, e questo è il vero motivo per cui abbiamo deciso di effettuare questo intervento. È un’operazione atipica, come atipica è la nostra banca. Siamo l’unica banca locale dell’Altomilanese e del Varesotto e restituiamo parte dell’utile al territorio, per sostenerne lo sviluppo economico, sociale e culturale»

 

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EUGENIO CAMERA MAGNI

«Le aziende si trovano a fronteggiare conti economici con margini in calo e situazioni di cassa non idonee a sostenerne l’operatività. Questo perché le banche, specie quelle di grandi dimensioni, riducono l’erogazione di finanziamenti e, al contempo, operano un forte rialzo degli spread. L’iniziativa rappresenta un aiuto concreto per lavoratori e imprese, soprattutto quelle che stanno ristrutturando»

TONIOLO_EDMIROEDMIRO TONIOLO

«Questo accordo è una risposta forte, immediata e concreta che il sistema Altomilanese dà alle imprese e ai lavoratori. Abbiamo accolto subito la proposta della Bcc che, mettendo a disposizione questo plafond, dimostra una volta di più quale sia il valore di una banca locale per il suo territorio. Disporre di un aiuto a costo zero per dipendente e impresa potrà contribuire al rilancio del nostro sistema»

 

 

 

 

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