“Le Banche di Credito Cooperativo sono banche radicate nel territorio e hanno nel loro nome il tema del credito. Quindi la loro attività è essenzialmente fondata proprio sul finanziare, intanto il lavoro. Questo è il primo dei temi necessari affinché si abbia un reddito e si abbia la possibilità di programmare il futuro. Ci impegniamo molto su questo e abbiamo dati che testimoniano questa crescita. Diamo anche un’ attenzione particolare alla casa, all’abitazione che è un’altra delle esigenze ovviamente legate ai progetti di vita e di famiglia. Su questo per esempio, il 95% dei crediti destinati ai privati nelle nostre banche sono destinate ai mutui. Quindi certamente io direi di proseguire l’impegno che le banche stanno già coltivando nel territorio.”, ha spiegato Claudia Benedetti, Responsabile Segreteria Generale e Sviluppo Mutualità di Federcasse, dopo essere intervenuta alla quinta edizione degli Stati Generali della Natalità, in una intervista al Il Giornale d’Italia durante una due giorni dedicata al tema cruciale: “Cambiare paese o cambiare il paese?”. Una domanda che apre il campo alla riflessione sul ruolo delle istituzioni, pubbliche e private, nel sostenere le famiglie e nel creare le condizioni necessarie affinché i giovani possano costruire il proprio futuro in Italia.
Federcasse, la federazione nazionale che rappresenta le Banche di Credito Cooperativo, da sempre opera come infrastruttura di sistema a supporto delle BCC, coordinandone l’attività con servizi normativi, consulenziali e formativi. Una rete mutualistica che ha nella prossimità territoriale la propria cifra distintiva e che, proprio per questo, è chiamata oggi a rispondere in maniera concreta alle sfide poste dal calo demografico e dalle difficoltà che ostacolano i progetti di vita delle nuove generazioni.
Le parole di Claudia Benedetti mettono in luce un impegno che va oltre l’attività bancaria tradizionale. Quando Benedetti richiama il tema del lavoro, richiama anche il ruolo centrale del credito come leva per garantire stabilità economica ai giovani, permettendo loro di iniziare percorsi professionali, avviare imprese o inserirsi nelle filiere produttive locali. Per molte BCC, infatti, sostenere l’occupazione significa anche rafforzare il tessuto sociale delle comunità in cui operano, contribuendo alla loro vitalità demografica.
Altro asse fondamentale è quello della casa. Il richiamo di Benedetti al fatto che il 95% dei crediti ai privati erogati dalle BCC riguarda i mutui evidenzia una scelta strategica: rendere possibile l’accesso alla prima abitazione, condizione spesso decisiva per costruire una famiglia e mettere radici nel proprio territorio. Le banche cooperative, grazie alla loro vicinanza alle comunità, riescono spesso a intercettare bisogni che sfuggono ai grandi gruppi bancari, modulando prodotti creditizi su misura per giovani coppie, lavoratori precari, famiglie in fase di progettazione.
Innovare, dunque, per Federcasse significa consolidare e potenziare ciò che già funziona: credito al lavoro, sostegno all’abitare, strumenti finanziari pensati per accompagnare i cittadini nelle scelte fondamentali della vita. Una strategia che si radica nella missione originaria del Credito Cooperativo e che oggi, alla luce delle sfide demografiche, assume un valore ancora più centrale per il futuro del Paese.

