Una città che sa unire eleganza e innovazione, storia e futuro. È stata Torino ad accogliere, nel primo fine settimana di aprile, i dipendenti della nostra Bcc per la convention 2025: un appuntamento ormai consolidato che, anche quest’anno, ha saputo essere molto più di un momento formativo. Cultura, emozione, visione: tutto si è intrecciato in un’esperienza collettiva capace di rafforzare il senso di appartenenza e l’orgoglio di far parte di un progetto comune.
La prima giornata si è aperta all’insegna della scoperta. Accompagnati da guide esperte, i partecipanti hanno potuto immergersi nella storia millenaria del Museo Egizio, per poi vivere l’esperienza esclusiva di un’apertura pre-serale della Mole Antonelliana, con la visita al Museo del Cinema e l’ascensione panoramica fino al Tempietto, da cui ammirare Torino e le Alpi in tutta la loro bellezza. A concludere la serata, un momento conviviale tra brindisi, sorrisi e condivisione da Signorvino.

Ma è stata la domenica mattina il cuore pulsante della convention. Dopo l’illustrazione dei dati, che confermano la solidità e la crescita della Bcc, l’attenzione si è concentrata su ciò che rende davvero speciale questa realtà: un ambiente di lavoro in cui le persone vengono prima di tutto. È qui che è stato lanciato “Ben-essere Insieme”, un nuovo progetto di welfare aziendale, sulla scia dell’esperienza positiva realizzata per i soci con la mutua di comunità, Ccr Insieme Ets. Presentato dalla direzione generale e da Simone Mantovani, “Ben-essere Insieme” è un percorso che nasce dall’ascolto e punta a rafforzare ulteriormente la coesione e la qualità della vita lavorativa.
«Siamo una banca diversa perché abbiamo scelto di crescere partendo dalle persone -ha detto il presidente Roberto Scazzosi-. Questa convention lo dimostra: non è solo un momento di sintesi, ma un’occasione per guardarsi negli occhi, condividere valori e progetti, alimentare il senso di squadra. Solo così possiamo essere, davvero, una banca del territorio».
In un contesto sempre più complesso e competitivo, ciò che fa la differenza è la qualità delle relazioni interne. Un concetto ribadito anche dal direttore generale Roberto Solbiati: «In un mondo che cambia rapidamente, restare fedeli a una visione umana del lavoro è la nostra forza. I risultati economici arrivano -e lo abbiamo visto- ma sono il frutto di un contesto in cui ci si sente parte attiva di un disegno più grande. E dove la cura del dettaglio non è imposta dall’alto, ma nasce dal coinvolgimento di tutti».
A confermare il valore della squadra, anche le parole del vice direttore generale Annibale Bernasconi: «Stiamo costruendo una banca che mette insieme competenza, fiducia e partecipazione. Ogni persona che lavora con noi sa di poter contare su colleghi pronti ad ascoltare, ad aiutare, a crescere insieme. È questa la nostra identità».
La convention è stata anche l’occasione per vivere momenti intensi e partecipati: l’applauso commosso per due colleghi, Marino Carminati e Giorgio Dall’Asta, prossimi alla pensione, ha ricordato quanto forti siano i legami costruiti giorno dopo giorno. Due percorsi diversi, accomunati da dedizione, disponibilità e spirito di servizio, che resteranno parte della memoria viva della nostra Bcc.
Ad arricchire la mattinata, l’intervento del vicedirettore del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore, che ha saputo coniugare passato e presente, parlando di identità, responsabilità e radici. Un contributo di pensiero che ha offerto spunti per riflettere sul ruolo di ciascuno nella società e sul valore di costruire insieme il futuro, senza dimenticare da dove si viene.
“Non siamo numeri. Siamo persone”, è stato il filo rosso che ha attraversato tutta la due giorni torinese. E questa consapevolezza, oggi più che mai, è il vero capitale della nostra banca.
Mauro Colombo
vice presidente vicario
Trattenere i talenti, al di là delle retribuzioni, significa creare un contesto in cui le persone si sentano parte di un progetto, riconosciute e valorizzate. È questo che rende unica la nostra banca: un ambiente solido, dove si cresce insieme e nessuno sente il bisogno di guardarsi attorno.
Giuseppe Barni
presidente del comitato esecutivo
Oggi tutto accelera, ma noi continuiamo a mettere al centro il lato umano del lavoro. Le scelte del consiglio di amministrazione tengono insieme solidità e rispetto per chi ogni giorno fa la differenza. Perché la nostra idea di banca è chiara: costruire, sì, ma sempre partendo dalle persone
Diego Trogher
vice presidente
Fare squadra non vuol dire solo darsi una mano: significa lavorare uniti verso un obiettivo comune, affrontare le sfide insieme e condividere i risultati. È lo spirito che viviamo ogni giorno in banca: nessun individualismo, solo la consapevolezza che la nostra forza è il gruppo.





