Il comparto dell’imballaggio è al centro di una trasformazione strategica voluta dall’Unione Europea, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti, promuovere il riutilizzo e il riciclo e favorire l’impiego di materiali innovativi e sostenibili. Un cambiamento che impatterà profondamente anche sulla filiera varesina del packaging.
Le nuove normative europee impongono che, entro il 2030, tutti gli imballaggi siano riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile e che l’adozione di un’etichettatura sia più chiara ed universale. Gli stessi simboli saranno infatti utilizzati in tutta l’Unione Europea, semplificando così il processo di identificazione e smaltimento corretto degli imballaggi.
Giacomo Bianchi, EU Liaison Office Confindustria Varese a Bruxelles ha sottolineato, nel corso dell’incontro, l’importanza di un rapido adeguamento delle imprese alle nuove direttive comunitarie: “Le normative europee sul packaging rappresentano una sfida, ma anche una straordinaria opportunità per le aziende varesine di rafforzare la loro competitività nel mercato europeo. La transizione verso imballaggi più sostenibili richiederà investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e adeguamento delle infrastrutture di riciclo. È essenziale che le imprese si preparino per tempo, adottando strategie di economia circolare e materiali innovativi per restare al passo con i nuovi standard comunitari”.
L’esempio delle aziende varesine
Con la crescente attenzione alla sostenibilità, alla riduzione dei rifiuti e all’innovazione nei materiali, in provincia di Varese diverse imprese stanno puntando su soluzioni a basso impatto, contribuendo a rendere il territorio più sensibile alle nuove esigenze produttive ed ecologiche.
Un esempio è rappresentato da Carlsberg Italia, che con il suo birrificio di Induno Olona porta avanti un modello innovativo per il packaging e la distribuzione della birra. L’azienda, 4° nel mercato italiano della birra, ha ottenuto importanti risultati in termini di riduzione dell’impatto ambientale, come spiegato da Maria Grazia Fumagallo, Corporate Affairs Manager Carlsberg Italia Spa: “All’interno della strategia di sostenibilità del Gruppo Carlsberg, una delle nostre ambizioni è quella di raggiungere l’obiettivo di zero rifiuti da imballaggio. Per fare questo, qualità, ricerca e innovazione devono andare di pari passo per fornire soluzioni efficaci. La nostra tecnologia di spillatura DraughtMaster, senza CO₂ aggiunta e con fusti al 50% pet, è la nostra risposta concreta: consente di ridurre le emissioni di CO₂, garantisce una birra dalla qualità eccellente e riduce gli sprechi”.
Il sistema DraughtMaster, oggi adottato per il 97% della birra alla spina prodotta da Carlsberg Italia, permette di allungarne la freschezza fino a 31 giorni, riducendo il peso dei fusti del 43% e le relative emissioni di anidride carbonica.
Altra impresa varesina che ha intrapreso progetti sostenibili è BTicino Spa, capofila del Gruppo Legrand in Italia e specialista delle infrastrutture elettriche e digitali dell’edificio. BTicino sta trasformando i propri processi di imballaggio per ridurre l’impatto ambientale, puntando su materiali riciclabili, minore utilizzo di inchiostri e processi produttivi più efficienti. Nel 2023 l’azienda ha eliminato completamente l’uso della plastica nei propri packaging, adottando esclusivamente carta certificata FSC MIX e Aticelca+, garantendo così materiali 100% riciclabili.
“L’innovazione è un elemento imprescindibile e caratterizzante del dna di BTicino. Questa caratteristica, insieme ai temi della sostenibilità, è stata il cardine di una trasformazione che ha impattato significativamente anche il packaging. Riduzione degli impatti ambientali, scelta di materiali ecosostenibili provenienti da filiere certificate ed eliminazione della plastica monouso sono le colonne portanti dei nuovi imballi dei prodotti BTicino”, ha commentato Davide Colombo, Packaging Manager BTicino Spa.

