Dopo aver marciato su Roma, il Fascismo diventa regime ed estende il proprio controllo anche alla cooperazione. Nel 1926 viene creato l’Ente Nazionale Fascista della Cooperazione “per dare una struttura alla cooperazione”.
Le azioni squadriste contro le cooperative inducono molti a ritirare i depositi dalle Casse Rurali, tanto che diverse banche nel tempo furono costrette a chiudere, molte altre trovarono espedienti per sopravvivere e continuare a dare il proprio contributo alla comunità.
La legge sulla disciplina giuridica del rapporto di lavoro impone la costituzione dell’Associazione Nazionale tra le Casse Rurali ed Enti Assimilati con un presidente di nomina governativa. L’intervento dello Stato in ambito economico e creditizio si fa dunque sempre più pressante e le Casse Rurali si trovano a dover competere con i grandi gruppi bancari, con enormi difficoltà.
Nel 1936 il regime fascista crea l’Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari (Encra). Nel 1937 entra in vigore il Testo Unico delle Casse Rurali e Artigiane che non favorisce le Casse Rurali provocandone, anzi, una vera e propria emorragia (da 3.540 nel 1922 a 804 nel 1947)
Collegato alla Federazione nazionale, che manteneva il coordinamento sindacale, l’Ente sovrintendeva al coordinamento tecnico, promuovendo la costituzione di Casse Rurali e svolgendo funzioni di assistenza e controllo. Viene varata la legge bancaria.
Durante il ventennio fascista, la ristrutturazione del credito, che venne assoggettato ad una legislazione a statuto speciale, autorizzò le Casse Rurali alle operazioni di credito agrario, ma anche alla sua estensione al settore dell’artigianato.
Nel 1937 entra in vigore il Testo Unico delle Casse Rurali e Artigiane. Il T.U.C.R.A. non favorisce l’espansione numerica delle Rurali che, dopo la caduta del regime fascista, risultano notevolmente diminuite passando da 3.540 nel 1922, anno in cui raggiunsero la loro massima numerosità, a 804 nel 1947.
Nel 1944 viene sciolta la Federazione Nazionale delle Casse Rurali ed Enti Ausiliari, mentre continua ad operare l’Ente Nazionale delle Casse Rurali.
Nel 1946 viene ricostituita dai cattolici la Confederazione Cooperative Italiane e la Lega nazionale delle Cooperative e Mutue dai cooperatori di ispirazione socialista. Nel 1947 si tiene il primo congresso della Confederazione Cooperative Italiane.
Dobbiamo attendere il 1950 per vedere ricostituita la Federazione Italiana delle Casse Rurali e Artigiane e vedere di nuovo riconosciuto il valore del credito cooperativo, come aiuto allo sviluppo dell’economia e delle comunità.

