“Era l’aprile del 2004 quando Alessandro Azzi, allora Presidente di Federcasse, insieme a Franco Ferrarini, già Presidente di Agrileasing, e alle socie fondatrici, capitanate dall’allora prima Presidente di IDEE, Mariella Liverani, firmarono l’atto costitutivo di questa realtà. L’obiettivo era dar vita a un’associazione all’interno del credito cooperativo per riconoscere e valorizzare il contributo femminile, affinché le donne avessero un ruolo attivo nel sistema e ne diventassero protagoniste, mettendo a frutto esperienze, competenze e talenti”, ha ricordato Brené Brown al convegno VulnerAbility. Il coraggio di esporsi.
“Oggi ci troviamo davanti a un credito cooperativo indubbiamente diverso. Era diversa anche l’Italia, era diverso il contesto. E quindi, a maggior ragione, dobbiamo ringraziare l’intuizione di chi, in un momento storico completamente diverso, in cui i temi della parità non erano centrali nel dibattito, ebbe la lungimiranza di scommettere su un argomento che poi è effettivamente diventato cruciale per la crescita, lo sviluppo e la competitività di ogni organizzazione, incluso il nostro credito cooperativo. Su cosa si è scommesso? Sulla pluralità di sguardi, sull’importanza della diversità di esperienze, sulle pari opportunità e sulla piena inclusione delle competenze femminili.
In questi vent’anni, l’idea ha continuato a evolversi, ascoltando le istanze di un mondo in rapida trasformazione, diventando un punto di riferimento nel sistema del credito cooperativo sui temi delle pari opportunità. Dalle prime 101 associate, oggi contiamo una compagine di 1.600 soci e socie, con 92 enti del sistema del credito cooperativo che aderiscono in qualità di soci sostenitori”.
L’associazione delle donne del credito cooperativo “fu un’idea la cui scintilla scoccò in una chiacchierata tra me, Franco Ferrarini e Mariella Liverani”, racconta Alessandro Azzi, oggi Presidente della Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo.
Mariella Liverani, che è stata tra i presidenti dell’associazione, ricorda: “Tante volte ho raccontato questo aneddoto: ero con la mia famiglia, stavamo ammirando un meraviglioso tramonto a Mont Saint Michel, in Francia, quando mi telefonarono Ferrarini e Azzi dicendomi che volevano dar vita a un’associazione di donne. Il ricordo che ho, ancora vivo, come se non fossero passati vent’anni, è proprio il giorno della Costituzione, il 29 aprile 2004. Ho abbracciato IDEE sin dalla sua nascita, mi sono entusiasmata e identificata nei valori dell’associazione, soprattutto nel suo articolo fondativo”.
In vent’anni, la società, la cultura e il mercato del lavoro sono cambiati profondamente. Cosa è cambiato tra ieri e oggi? Certamente molto. Pensiamo a quanto sia mutata la cultura in questo tempo: tantissimo. Una delle prime iniziative di rilevanza politica fu una raccomandazione alle BCC affinché promuovessero la parità di genere nei board, molto prima che una legge introducesse le quote, oggi parte della normativa di vigilanza.
Credo che IDEE abbia anticipato un nuovo modo di affrontare la questione delle differenze di genere, non come una semplice lotta per superare limitazioni o conquistare spazi negati, ma come una riflessione sulla differenza stessa, che a volte diventa un vincolo autoimposto alla partecipazione”.
L’impegno di ognuna continua a dare frutti e a tradursi in azioni concrete e tangibili per un cambiamento sociale e culturale visibile e reale. In questi vent’anni, si vede quanta strada è stata percorsa.

