Una piccola Hollywood di grande successo

Terminata la quarta edizione della rassegna cinematografica di Busto Arsizio. Tanti gli ospiti: Vittorio Storaro, Claudia Cardinale e Michelangelo Antonioni. Arrivederci al 2007

Vittorio Storaro, Carlo Lizzani, Carlo Rambaldi, Alessandro D’Alatri, Claudia Cardinale, Eleonora Giorgi, Valeria Marini, Anna Falchi. Sono alcuni dei nomi illustri, del cinema e dello spettacolo, che hanno partecipato alla quarta edizione del Baff (Busto Arsizio Film Festival). Dal 25 marzo al 1 aprile, nella città varesina, è andata in scena una kermesse che, anno dopo anno, si sta ritagliando sempre più un ruolo da protagonista nel panorama cinematografico italiano. Puntando sui giovani. Le parole del regista Carlo Lizzani, uno dei protagonisti del Baff 2006, ne sono la testimonianza più sincera: «Ci vuole attenzione verso il talento fresco dei giovani». Il cinema nostrano ne ha tremendamente bisogno. Lo ha affermato anche Claudia Cardinale, giunta a Busto Arsizio per l’omaggio a Luchino Visconti, suo maestro professionale e umano, nella giornata di martedì 28 marzo: «Il cinema italiano degli anni Settanta – ha detto l’attrice – era amato e rispettato. In Francia io non vedo film italiani». Una crisi che, da Busto, cerca di essere risolta con la freschezza di una manifestazione ogni anno più attenta e seguita al panorama cinefilo nostrano. La kermesse si è svolta secondo la collaudata formula itinerante: otto le sale cinematografiche a disposizione dell’organizzazione (Aurora, Fratello Sole, Lux, Manzoni, Nuovo Mignon, Oscar, San Giovanni Bosco, Sociale); novità dell’edizione 2006 «abbattere gli steccati», come ha detto il sindaco di Olgiate Olona, Giorgio Volpi. Di fatto, quest’anno il Baff è uscito definitivamente dalle “quattro mura” bustocche, raggiungendo anche i Comuni limitrofi della Valle Olona e due grandi centri urbani come Gallarate e Legnano. Nella Città del Carroccio è andata in scena “la prima” del Baff, alla presenza di Vittorio Storaro, alla Sala Ratti di corso Magenta, con la proiezione de «Il Conformista» di Bernardo Bertolucci (tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia). Oltre agli ospiti già citati, la presenza sicuramente più prestigiosa è stata quella di Michelangelo Antonioni che, nella serata finale del festival (sabato 1 aprile), ha partecipato alla cerimonia di chiusura durante la quale gli è stato consegnato il premio alla carriera “Dino Ceccuzzi Platinum”. La speranza che Busto Arsizio acquisti, nel tempo, l’appellativo di “Hollywood della Lombardia” si fa ogni anno più concreta. Ettore Albertoni, assessore alla Cultura della Regione Lombardia, ne è estremamente convinto: «Da Manchester d’Italia, Busto può diventare la Hollywood della Lombardia» ha detto durante la presentazione del Baff a Milano. Tra i premi assegnati (l’elenco completo nel box in questa pagina), ricordiamo il “Premio Città di Busto Arsizio” vinto da Rachid Benhadj con la pellicola “Il pane nudo”, il “Premio Chimitez” per la miglior regia a Marianna Sciverese per “Sara May” (film che si è aggiudicato anche il premio “Irte” per la miglior opera prima), il “Premio Faciba”, assegnato dal pubblico al film “Bambini” di Gianluca Arcopinto, Alessio Federici, Peter Marcias, Andrea Burruffato e Michele Rho e l’affermazione di Valter Binaghi, intellettuale di Busto Garolfo, nel concorso “sceneggiatura” che si è aggiudicato il “Premio Onda di Meglio” con “Robinia Blues” a ex-aequo con “Una voce dentro” di Carlo Cotti. Il sipario, anche quest’anno, è calato sul palcoscenico di Busto Arsizio. Uno spettacolo molto applaudito dalla platea che ha dimostrato, in tutte le serate, la propria approvazione per un evento che sta assumendo un ruolo edificante nella produzione cinematografica italiana. E che deve la propria efficacia, nonché qualità, all’ottimo lavoro della BA Film Commission che, ogni anno, si prodiga per offrire al pubblico di Busto Arsizio e ai suoi ospiti eccellenza e professionalità. Un ruolo cui il nostro Credito Cooperativo, tra i soci fondatori della BA Film Commission, dedica attenzione ed energie. Sforzi che il Baff, ogni anno, non manca di riconoscere alla nostra Bcc dedicandole espressamente una serata del festival che, nell’edizione appena terminata, è andata in scena venerdì 31 marzo.

Tutti i premi

•Miglior Film a “Il Pane nudo” di Rachid Benhadj •Miglior Regia a “Sara May” di Marianna Sciveres •Miglior Opera Prima a “Sara May” di Marianna Sciveres •Miglior Attrice Protagonista a Barbora Bobulova per il film “La radio” di Davide Sordella •Miglior Attore Protagonista a Biagio Barone per il film “Sara May” di Marianna Sciveres •Miglior Attrice Non Protagonista ex-aequo a Isabel Russinova per il film “Sopra e sotto il ponte” di Alberto Bassetti e a Marzia Tedeschi per il film “Il pane nudo” di Rachid Benhadj •Miglior Attore e Attrice non protagonisti a Omar Sharif e a Sonali Kulkurni per il film “ Fuoco su di me” di Lamberto Lambertini •Miglior Sceneggiatura a Rachid Benhadj per il film “Il pane nudo” di Rachid Benhadj •Miglior Montaggio a Eugenio Alabiso per il film “Il pane nudo” di Rachid Benhadj •Miglior Scenografia a Carlo de Marino e Luigia Battani per il film “Fuoco su di me” di Lamberto Lambertini •Miglior Colonna Sonora a Sofy Boutella per il film “Il pane nudo” di Rachid Benhadj •Miglior Fotografia ex-aequo a Italo Petriccione per il film ”La febbre” Di Alessandro D’Alatri e a Gino Sgreva per il film “Antonio Guerriero di Dio” di Antonello Belluco •Miglior Produzione a Rodolfo Martinelli e Isabel Russinova per il film “Sopra e sotto il ponte” di Alberto Bassetti •Miglior Fiction Tv a “Bartali” di Alberto Negrin, produzione Palomar di Carlo Degli Esposti •Premio alla Carriera assegnato a Michelangelo Antonioni •Premio assegnato dal pubblico al film “Bambini” di Gianluca Arcopinto, Alessio Federici, Peter Marcias, Andrea Burrafato, Michele Rho •Film con maggior possibilità di diffusione all’estero a “Fuoco su di me” di Lamberto Lambertini •Made in Italy – scuole assegnato a “La febbre” di Alessandro D’Alatri •Miglior film per contenuti culturali e sociali a “Maria si” di Piero Livi •Miglior doppiaggio di un film straniero a Domitilla D’Amico per il film “La rosa bianca” di Mark Rothemund •Premio all’attore Marco Bonini per il film “AD Project” di Eros Puglielli e agli attori emergenti Davide Rossi e Clio Bassetti per il film “Sopra e sotto il ponte” di Alberto Bassetti •Premio B.A. Film Commission per il prodotto audiovisivo realizzato sul territorio alla Fiction “L’amore Spezzato” regia di Giorgio Serafini Concorso Sceneggiatura: •Maggior valore artistico: “Quattro bombe in tasca” di Ugo Chiti e Alessio Venturini •Migliore sceneggiatura di autore professionista: “Il nostro uomo a Marrakesh” di Marco Campogiani •Miglior sceneggiatura con forte caratterizzazione di genere: ex-aequo “Robinia Blues” di Valter Binaghi “Una voce dentro” di Carlo Cotti •Migliore opera prima: “Novantunesimo minuto” di Luigi Bellotti e Marco Candiani •Migliore sceneggiatura per contenuti culturali e sociali: “Le balene di Gajas” di Luca Olivieri •Premio Centro delle Culture Lombarde alla sceneggiatura che meglio esprime le tradizioni locali:“Robinia Blues”.

Busto Garolfo: uno scrittore in città

Valter Binaghi, un intellettuale a Busto Garolfo. Professore di storia e filosofia al Liceo Cavalieri di Parabiago, scrittore, saggista, Binaghi si è aggiudicato due premi (uno ex-aequo) per la sceneggiatura durante l’ultima edizione del BA Film Festival con l’opera “Robinia Blues”. Lo scrittore, classe 1957, è sposato e ha due figli. La critica nazionale ha avuto modo di conoscerlo non solo per i numerosi saggi scolastici e parascolastici, ma anche per la sua dote di romanziere. Il libro “La porta degli innocenti”, pubblicato nel 2005 da Flaccovio Editore, ha ottenuto un ottimo successo di vendite e di critica. Un giallo ambientato a Biella, dove l’arte fine dell’intreccio si accosta alla maestria della suspence dello scrittore. La carriera di scrittore di Binaghi inizia negli anni ’70, periodo in cui inizia a occuparsi della controcultura e dei movimenti giovanili. Ha curato, per Arcana Editore, libri di genere musicale tra i quali “Punk, Pink Floyd, Lou Reed, Eroi e canaglie della musica pop”. L’interesse per la musica ha portato il bustese ha fondare alcune blues-band (Blues Ortiga, Blue Valentine, Doctor Blue and the healer). Persona appassionata alla musica, ma anche al proprio territorio. “Robinia Blues”, infatti, è nata dalla «constatazione di quanto sia mutato il paesaggio dell’Altomilanese negli ultimi quarant’anni». Questo aspetto ha spinto Binaghi all’analisi approfondita del suo territorio. Un’area che «da zona agricola» si è tramutata «in provincia altamente industrializzata» fino al recente processo di «deindustrializzazione e all’incremento degli insediamenti residenziali». Motivazioni che hanno spinto la giuria del “concorso sceneggiatura” a riconoscere “Robinia Blues” come il vincitore del premio “Centro delle culture lombarde”. Binaghi sta lavorando a un nuovo libro: una storia ispirata dalla triste e drammatica vicenda delle “Bestie di satana”.

 

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