Quando una comunità sceglie di partecipare: il crowdfunding diventa futuro condiviso

La prima edizione del nostro crowdfunding sociale sta trasformando idee in realtà, grazie a un territorio che partecipa con generosità e fiducia. Il meccanismo del 70% + 30% garantito dalla Bcc sta moltiplicando energie, relazioni e impatto. Il presidente Scazzosi: «È la prova che il credito cooperativo funziona quando diventa movimento». Nel 2026 una nuova call per continuare a dare futuro alle buone idee

Al momento in cui scriviamo, la pagina Ginger dedicata alla nostra Bcc racconta un risultato che parla da solo: sei progetti attivi, oltre 60.900 euro raccolti, più di cinquecento donatori coinvolti, il 100% delle campagne andato a buon fine e una media di oltre il 116% di overfunding. Numeri importanti, certo; ma soprattutto numeri che fotografano una comunità viva, capace di attivarsi, sostenere, partecipare. Il nostro crowdfunding sociale sta dimostrando di essere molto più di un mezzo per raccogliere fondi: è diventato un modo per riconoscersi, ritrovarsi e costruire insieme.
Il principio che regge tutto il percorso è semplice: quando un progetto raggiunge il 70% del proprio obiettivo, la Bcc interviene con il 30% mancante. Non un contributo “a pioggia”, ma l’ultimo passo di un cammino condiviso. Un modo per dire: se associazioni, famiglie, cittadini ci credono, allora ci siamo anche noi. Questo meccanismo ha cambiato il modo in cui le realtà del territorio raccontano le proprie esigenze e ha dato fiducia ai donatori, che hanno visto il valore dei loro gesti moltiplicarsi.
La prima campagna a partire, quella della Scuola Musicale Jubilate, è stata un segnale fortissimo. L’obiettivo, destinato a finanziare borse di studio per giovani allievi, è stato raggiunto rapidamente. Ma ancora più significativo è stato ciò che è accaduto dopo: un concerto di chiusura dedicato ai sostenitori, una serata intensa e partecipata in cui la musica è diventata un abbraccio. In quell’occasione la Scuola ha voluto ringraziare pubblicamente la Bcc per aver creduto nel progetto e per aver scelto di accompagnare il percorso fin dall’inizio. È stato uno dei momenti che hanno messo in luce la vera natura del crowdfunding: un’azione che non finisce quando si raggiunge la cifra, ma che continua nella relazione.
A Parabiago, Rugby Parabiago Cares ha dato vita a una campagna dedicata ai bambini con fragilità, con l’obiettivo di garantire educatori specializzati presenti durante gli allenamenti. Un messaggio chiaro: il rugby è per tutti, e tutti devono essere messi nelle condizioni di viverlo. Le famiglie hanno risposto con calore, gli atleti hanno sostenuto la raccolta, e l’ambiente sportivo ha mostrato ancora una volta quanto possa essere inclusivo quando la comunità si muove nella stessa direzione.
Sempre a Parabiago, la cooperativa La Ruota ha lanciato una campagna per rinnovare l’appartamento educativo destinato ai percorsi di autonomia dei giovani con disabilità. Un luogo dove si impara a cucinare, a gestire il tempo, a dormire fuori casa, a immaginare una vita adulta possibile. La raccolta sta trasformando uno spazio faticoso in una casa accogliente e funzionale, capace di restituire futuro e dignità.


A Inarzo, ABAD ha portato sulla piattaforma un progetto diverso ma complementare: un bistrot inclusivo, pensato per creare opportunità di lavoro e formazione per persone fragili che faticano a inserirsi in contesti tradizionali. L’idea di un locale curato, aperto alla cittadinanza, dove ogni attività diventa occasione di crescita, ha conquistato molti sostenitori. È un progetto che intreccia lavoro, relazioni e autonomia, mostrando come l’inclusione possa essere concreta e quotidiana.
A Busto Garolfo, l’associazione Stare Bene Insieme APS ha messo al centro gli anziani, con un progetto che finanzia un anno di attività fisica adattata, screening medici e momenti di socialità. Una risposta reale ai bisogni di una fascia di popolazione che rischia spesso di rimanere ai margini. Donare significa permettere a cinquanta over 60 di muoversi, incontrarsi, ritrovare fiducia in sé e nel proprio corpo.
Accanto a questi, altri progetti completano un quadro ricco e variegato: attività culturali, percorsi educativi, iniziative nate per proteggere fragilità e valorizzare talenti. Ognuna di queste campagne ha rafforzato un messaggio: da soli si può poco, insieme si può molto.


Sul significato di questo percorso interviene il nostro presidente Roberto Scazzosi, che vede nel crowdfunding un tassello nuovo, ma perfettamente coerente con la nostra identità cooperativa: «Questi risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta. Il crowdfunding non è solo una raccolta: è un modo di rinsaldare legami, di far emergere bisogni e risposte, di dare forma concreta al nostro ruolo di banca di comunità. Ci permette di essere accanto alle realtà del territorio senza sostituirci a loro, ma valorizzando il loro impegno e la loro capacità di coinvolgere. Ogni progetto finanziato è un segno di fiducia reciproca. E la fiducia, quando circola, crea valore per tutti». Poi aggiunge: «Sono orgoglioso del modo in cui associazioni e cittadini hanno risposto. Hanno mostrato coraggio, trasparenza, entusiasmo. E noi continueremo a esserci: nel 2026 lanceremo una nuova call, convinti che il crowdfunding sia uno strumento destinato a crescere, a educare alla partecipazione e a rafforzare il tessuto sociale».
Oggi, guardando ai progetti realizzati e a quelli ancora in corso, possiamo dirlo con chiarezza: il nostro crowdfunding è diventato un patto di comunità. Un invito ad ascoltare, a partecipare, a credere. Un modo di trasformare bisogni in possibilità. Un percorso che continuerà a crescere, perché quando una comunità si muove insieme, la strada non si ferma: si allunga. Sempre.

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