Alla Scala il Credito Cooperativo si racconta: solidità, coerenza e futuro condiviso

Un palcoscenico unico per l’assemblea di Federcasse, che ha ribadito il ruolo delle Bcc come presidio di comunità e motore di sviluppo. Dalla voce dei vertici ai numeri del Bilancio di coerenza 2025, emerge l’identità di un sistema che mette al centro persone e territori. Anche la nostra Bcc ha portato il proprio contributo con Scazzosi e Solbiati

Un palcoscenico d’eccezione, un tema che interpella direttamente il presente e il futuro del Paese e numeri che danno sostanza a un modello unico. Giovedì 18 luglio il Teatro alla Scala di Milano ha ospitato l’assemblea annuale di Federcasse, l’associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen. Un appuntamento che ha visto la partecipazione dei vertici del sistema e delle istituzioni, e a cui hanno preso parte anche il nostro presidente Roberto Scazzosi e il direttore generale Roberto Solbiati, testimoniando la presenza attiva della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate nel cuore del movimento cooperativo.
Il tema scelto per l’edizione 2025, “Intelligenze plurali per il bene comune”, ha rappresentato il filo rosso di tutti gli interventi. Dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che in un videomessaggio ha richiamato l’importanza di costruire un’Europa “vicina, concreta e solidale”, fino al presidente di Federcasse Augusto dell’Erba, che nella sua relazione ha tracciato un bilancio del sistema fatto di solidità patrimoniale, impatto sociale e capacità di leggere i bisogni delle comunità locali, la giornata è stata un susseguirsi di voci diverse accomunate da una stessa convinzione: la cooperazione non è solo un modello bancario, ma un presidio sociale e culturale che si nutre della pluralità delle persone e dei territori.

Il contesto della Scala ha dato a tutto ciò un significato particolare. Luogo iconico della cultura italiana, simbolo nel mondo di eccellenza e armonia, il teatro ha accolto i rappresentanti delle 218 Bcc italiane per riaffermare la forza di un sistema che ha scelto, fin dalla nascita, di mettere al centro la persona, il territorio e i legami sociali. Una scelta non di retroguardia, ma di avanguardia: in un’epoca di globalizzazione e concentrazioni bancarie, restare prossimi alle comunità significa offrire risposte concrete e radicate, capaci di trasformare le sfide in opportunità.

In questo quadro si inserisce la voce della nostra Bcc. «Essere oggi alla Scala non è stata una celebrazione -ha dichiarato il presidente Roberto Scazzosi- ma un richiamo forte alla responsabilità che abbiamo come banche di comunità. I numeri illustrati ci restituiscono la fotografia di un sistema solido, coerente con i suoi valori fondativi. Ma non sono solo i numeri a parlare: sono le imprese, le famiglie, le associazioni che aiutiamo a crescere. Nel nostro territorio, il presidio non è uno slogan, ma una scelta quotidiana che si traduce in sostegno alla scuola, allo sport, alla cultura, al sociale. L’assemblea rafforza la convinzione che la cooperazione di credito possa e debba essere protagonista nel costruire un’economia più giusta e inclusiva».

Sulla stessa linea il direttore generale Roberto Solbiati, che ha sottolineato come l’appuntamento di Milano sia stato molto più di un incontro annuale. «Quella di oggi non è stata solo un’assemblea, ma un momento di consapevolezza collettiva. Le parole del presidente dell’Erba hanno saputo mettere in luce l’identità profonda del nostro modello, che continua a coniugare solidità patrimoniale, attenzione ai territori e visione di lungo periodo. Il tema delle intelligenze plurali ci parla direttamente: nelle nostre filiali costruiamo relazioni, ascoltiamo bisogni e accompagniamo progetti che nascono dalla diversità di storie e competenze. Come banca di comunità vogliamo continuare a investire nella relazione diretta con i soci e nella formazione, perché il futuro si costruisce senza perdere le radici».

La presentazione del Bilancio di coerenza 2025 ha offerto la cornice più concreta a queste riflessioni. Curato da Ecra, non è solo un documento contabile, ma una rendicontazione che misura la fedeltà del Credito Cooperativo ai suoi principi fondativi. I dati parlano chiaro: 218 Bcc-CR, 4.094 sportelli, 1,47 milioni di soci, di cui oltre 172mila under 30, e 29.174 collaboratori. Le Bcc sono l’unica presenza bancaria in 776 Comuni italiani, per l’82,3% piccoli centri sotto i 5mila abitanti. Una presenza che non ha solo valore statistico, ma che racconta una prossimità concreta: lì dove altri si sono ritirati, il credito cooperativo resta, ascolta, accompagna.
La solidità è un altro punto fermo. Il CET1 medio al 26,7% è ben sopra il minimo richiesto dell’8%, e gli utili vengono reinvestiti: nel 2024 il 89,5% è stato destinato a riserva indivisibile, pari a 2,7 miliardi di euro, mentre oltre 200 milioni sono stati devoluti in beneficenza e mutualità. Significa costruire basi solide per il futuro e restituire risorse al presente. L’impatto sociale, poi, si misura in cifre importanti: 114 milioni di euro in donazioni e sponsorizzazioni alle comunità locali (+68% in due anni) e oltre 9 milioni erogati dalle 62 associazioni mutualistiche dei soci. Non solo finanza, dunque, ma un vero e proprio investimento sociale diffuso.
Neppure l’ambiente resta fuori da questo orizzonte. Nel 2024 i finanziamenti green hanno superato 1,1 miliardi di euro; il 93% dell’energia consumata dal sistema arriva da fonti rinnovabili; sono state evitate 34.218 tonnellate di CO2 e piantati 6.948 alberi. Anche questo è coerenza: la consapevolezza che la sostenibilità non è un capitolo accessorio, ma parte integrante della missione cooperativa.

Numeri che si intrecciano con le parole e restituiscono l’immagine di un movimento vivo, in crescita, fedele a sé stesso e capace di rinnovarsi. Come ha sottolineato Dell’Erba, «il bene comune si nutre di cooperazione. Per questo non può che essere plurale». E ancora: la biodiversità bancaria, oggi riconosciuta anche a livello europeo come valore da preservare, trova nelle Bcc la sua espressione più autentica: modelli diversi che garantiscono stabilità al sistema e che permettono all’economia reale di respirare.
Nella Scala gremita, il confronto tra istituzioni, sindacati e mondo accademico ha ribadito che il Credito Cooperativo rappresenta un presidio essenziale per l’Italia. Non un sistema marginale, ma una componente vitale che, con i suoi numeri e la sua coerenza, contribuisce alla stabilità e allo sviluppo del Paese. La nostra Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, parte attiva di questo movimento, conferma con la sua presenza la volontà di dare concretezza a un impegno che va oltre i bilanci: radicamento, mutualità, prossimità. Valori che, come la musica che ha fatto grande la Scala, continuano a risuonare forti e attuali, guidando il cammino verso un futuro più sostenibile, inclusivo e umano.

 

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